Perugia, farmaco sperimentale contro le cefalee testato al Santa Maria della Misericordia
PERUGIA – Anche il Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliera di Perugia partecipa alla ricerca multicentrica dell’anticorpo monoclonale contro il neurotrasmettitore GRP, responsabile degli attacchi di emicrania. E’ emerso durante l’incontro che i medici neurologi del S. Maria della Misericordia hanno avuto con i cittadini nella settimana della salute della donna, che si è svolto questa mattina nell’atrio principale dell’ospedale. A darne notizia è stata la responsabile del centro cefalee . “ Lo studio è in atto da quasi due anni – dice la Prof. Sarchielli in una nota dell’ufficio stampa -; in tempi brevi arriveranno anche le prime conclusioni con relativa pubblicazione dei risultati. Al momento a Perugia abbiamo in cura 15 pazienti, dieci dei quali sono donne che usufruiscono di una terapia sperimentale perché emicranici cronici e refrattari alle altre terapie”.
Fortunatamente i casi gravi sono limitati, ma anche quelli di media intensità incidono fortemente sulla qualità della vita, con perdita di ore lavorative. “ Al nostro centro afferiscono annualmente 2300 i pazienti –precisa ancora Sarchielli-, e ciascuno ha la possibilità di trovare il proprio inquadramento diagnostico e terapeutico.
Il numero di chi soffre di mal di testa è purtroppo in crescita, e tra gli altri un fattori di rischio importante e il sovrappeso, diretta conseguenza della cronicità del dolore, con la postura legata ad una attività sedentarie che ha una significativa incidenza. Nelle terapie che proponiamo ai pazienti c’è anche il consiglio di svolgere attività fisica.
Le donne sono maggiormente colpite dalla cefalea, oramai è stabile il rapporto di 2-1 con il sesso maschile”. Il centro cefalee di Perugia si avvale delle prestazioni di quattro medici ed è attivo a livello ambulatoriale. “ i casi di ricovero sono rari – ricorda l’esperta-, la ricerca sul fronte della cronicità e della intensità della patologia procede con risultati incoraggianti se appena si pensa che i 15 pazienti trattati con l’anticorpo monoclonale usufruiscono di una copertura dagli attacchi di cefalea grazie ad una somministrazione sottocutanea che ripetuta ogni tre settimane”.