Perugia, il Pd rivendica il lavoro per il centro storico: “Riqualificazione iniziata anni fa”

PERUGIA – E’ polemica sulla “rinascita” di alcune zone della città, tra cui corso Cavour, di cui parlano alcuni quotidiani e attribuita alla giunta Romizi. “Niente di più lontano dalla realtà in effetti – scrive in una nota il gruppo consiliare del Pd a Palazzo dei Priori – Corso Cavour è, forse, la zona più vivace del Centro cittadino da qualche anno a questa parte. Alcuni esempi: la Mezza notte Bianca si svolge nel cosiddetto distretto del sale da almeno quattro anni e il recupero e la valorizzazione dell’area viene da ancora più lontano; da quando le precedenti amministrazioni concordarono con operatori commerciali, residenti e associazioni della zona vari interventi tra cui la pedonalizzazione della parte alta di Corso Cavour e la sistemazione dell’area ai piedi delle scalette di Sant’Ercolano con l’importante intervento di ripristino dei giardini prospicenti. La rinascita del teatro di Figura in via del Cortone non è cosa di questi mesi, ma viene da lontano; Per garantire la qualità della vita dei residenti e dei fruitori di locali e negozi basterebbe gestire l’ordinario e, eventualmente, esportare il modello Corso Cavour in altre parti del Centro Storico”.

A lanciare la discussione era stato l’ex assessore Andrea Cernicchi sul profilo Facebook: “La Nazione titola “La rinascita: Corso Cavour dal degrado a capitale della movida”. Se nessuno degli attuali dirigenti del Partito Democratico riesce almeno a ricordare come il processo sia iniziato dieci anni fa e che la Mezza Notte Bianca si fa da minimo quattro anni, noi questa città non la riconquisteremmo mai. Si vede che va bene così”. Subito dibattito aperto con Renzo Massarelli: “Andrea – scrive rivolgendosi a Cernicchi -, su corso Cavour ci abbiamo lavorato per molti decenni. Ne sa qualcosa Antonello Chianella con il quale abbiamo ideato l’isola pedonale, i nuovi giardinetti, i parcheggi per i residenti e prima ancora con Sauro Cristofani per le scale mobili di via Fiorenzuola e prima ancora con Massimo Angelucci per l’inversione di marcia del traffico. Riuscii – scrive ancora Renzo Massarelli – nei primi anni novanta, o forse ancora prima, non mi ricordo più, a raccogliere 40 firme dei commercianti. Prima di allora corso Cavour era una camera a gas e la fila delle auto in attesa al semaforo del crocevia cominciava da porta San Costanzo. Per quella scelta mi sono fatto un sacco di nemici. Volevano più traffico e c’è ancora qualcuno che vuole ritornare al traffico in entrata. La rinascita di Corso Cavour è l’effetto di un lavoro lunghissimo. Altro che notte bianca. Prima ancora di Borgobello, che fa un ottimo lavoro, abbiamo ideato cambiamenti strutturali ed eravamo quattro gatti. E’ rimasta nel vuoto l’idea finale. Quella di trasformare questa via nel secondo Corso della città con altri parcheggi in via Ripa di Meana. Amen”.

Nel dibattito arriva anche l’ex assessore Antonello Chianella: “In punta di piedi Andrea, ma mi piace anche ricordare che allargammo l’area pedonale del centro storico con la pedonalizzazione di corso Cavour alta, con il consenso degli operatori e dei residenti un lavoro di squadra, cultura e recupero aree a testimonianza che si può venire in centro senza auto”. Alessio Cavalieri esorta l’ex assessore ad evitare gelosie e scrive: ” Invece così non va bene Andrea! Prima torniamo a lavorare tutti di squadra meglio sarà. Di invidie, gelosie, e di orticelli da difendere non ne abbiamo bisogno. La storia dice che la riqualificazione di Corso Cavour viene da lontano e non certo grazie alla giunta Romizi. Le rivendicazioni della destra lasciano il tempo che trovano”.

La risposta di Andrea Cernicchi non si fa attendere: ” Vedi Alessio, se scorri il mio profilo non troverai alcun cenno di polemica o di intervento riferito alla politica locale. C’è però un limite a tutto. Siete i dirigenti del Partito Democratico, rappresentateci adeguatamente. Ognuno con il suo ruolo. Ora tocca a voi. Noi come puoi vedere scorrendo sotto, ci rendiamo utili organizzando eventi socio culturali attraverso libere associazioni. Fate e dite. Non è più sufficiente dire basta polemiche. Le polemiche fatele con quelli giusti”.

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