Perugia, manca il farmaco contro il tumore al polmone. Squarta (Fdi) interroga la giunta regionale

PERUGIA -Manca il farmaco contro il tumore al polmone e Marco Squarta (Fdi) presenta una interrogazione urgente. Il consigliere di Fratelli d’Italia chiede alla giunta regionale di spiegare “se l’Azienda ospedaliera di Perugia ha attivato il programma di uso compassionevole del farmaco Nivolumab per combattere il tumore ai polmoni e in caso contrario se questo dipende dalla mancanza di richieste da parte dei pazienti oncologici o dal loro mancato accoglimento. Chiarisca se risponde a verità che dal 17 settembre ad oggi sono pervenute, da parte di pazienti oncologici e per il tramite di oncologi abilitati alla prescrizione del farmaco, richieste di acquisto del Nivolumab a carico del servizio sanitario nazionale, e che tali richieste non sono ancora state evase dalla Azienda ospedaliera”.

Con questo atto ispettivo, l’esponente dell’opposizione vuole inoltre sapere “quanti sono attualmente i pazienti sottoposti alla sperimentazione clinica con Nivolumab nell’ambito del contratto di sperimentazione sottoscritto con Novartis” e “cosa osta all’acquisizione del Nivolumab da parte dell’Azienda ospedaliera di Perugia a carico del servizio sanitario nazionale, posto che, come sottolineato anche dal ministro Lorenzin, ‘anche poche settimane di ritardo possono fare la differenza tra la vita e la morte per molte persone’”.  Nella relazione all’interrogazione, Squarta spiega che “nel settembre 2105 l’Agenzia italiana del farmaco ha inserito il Nivolumab nell’elenco dei farmaci a totale carico del Servizio sanitario nazionale, per garantire ai pazienti italiani, affetti da carcinoma polmonare squamoso, l’accesso al trattamento con questo nuovo farmaco. Questo avrebbe dovuto permettere ai pazienti, non inclusi nel programma di uso compassionevole, di disporre del farmaco a totale carico del Servizio sanitario nazionale. I pazienti già inclusi nel programma di uso compassionevole, avrebbero invece continuato ad avere gratuitamente il farmaco fino alla sua disponibilità in commercio. Risulta – aggiunge – che l’Azienda ospedaliera di Perugia non garantisca la possibilità di usufruire gratuitamente del farmaco. Mentre sarebbero pervenute all’Azienda, da parte di pazienti oncologici, diverse richieste di accesso al Nivolumab per il tramite degli Oncologi abilitati alla prescrizione del farmaco stesso, tali richieste non risultano ancora evase”.

“Circostanze – conclude Squarta – che destano perplessità a fronte del fatto che proprio l’Azienda ospedaliera di Perugia ha riconosciuto l’importanza di indagare le possibilità di somministrazione del Nivolumab sottoscrivendo con la Novartis, a maggio 2015, un contratto di sperimentazione clinica del farmaco su alcuni pazienti per i quali la Novartis si impegnava a riconoscere sia la fornitura gratuita del Novilumab sia l’importo di 15.700 euro a paziente, per un periodo di sperimentazione che va dal maggio 2015 al 18 luglio 2017 con la possibilità di prolungare il predetto periodo di sperimentazione”

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