Perugia prima tappa della “Fiaccola della Pace e del Perdono” di santa Rita da Cascia dopo essere stata benedetta da papa Francesco

PERUGIA – E’ giunta a Perugia, nella cattedrale di San Lorenzo, la “Fiaccola della Pace e del Perdono” di santa Rita da Cascia dopo essere stata benedetta questa mattina (18 maggio) da papa Francesco in Piazza San Pietro. Ad accogliere la “Fiaccola” sul sagrato della cattedrale, poco dopo le ore 18, è stato il presidente del Capitolo di San Lorenzo mons. Fausto Sciurpa insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni civili del capoluogo umbro. La finalità dell’iniziativa è quella di diffondere il messaggio di pace, amore e misericordia che si trova nella storia di Rita e così simbolicamente nella Fiaccola e, nel contempo, unire l’immensa famiglia di fedeli della santa dei “casi impossibili” sparsa in tutto il mondo.
Quest’anno la “Fiaccola” è stata accesa a Buenos Aires (Argentina) e raggiungerà Cascia il 21 maggio, giorno della vigilia delle celebrazioni in onore di santa Rita, al termine di un pellegrinaggio in alcune città dell’Umbria, in primis Perugia, trasportata a piedi dagli atleti del Coni dell’Umbria.
foto fiaccola e cero sul sagrato cattedrale perugiaA mons. Sciurpa è stato consegnato un cero, acceso con la “Fiaccola”, come dono per la cattedrale, che lo stesso sacerdote ha collocato davanti all’altare maggiore durante la celebrazione eucaristica. Mons. Sciurpa ha tracciato brevemente la storia della santità di Rita da Cascia e il «legame simbolico di questa santa molto popolare con la nostra città. Fu Leone XIII, vescovo di Perugia per trentadue anni prima di diventare papa (1846-1878, n.d.r.) – ha ricordato il sacerdote –, a canonizzare santa Rita nell’anno del Giubileo del 1900. La fiaccola, che attraverserà la nostra regione come segno di misericordia, perdono, riconciliazione e d’invito a deporre innanzitutto le armi dello spirito di vendetta, possa illuminare il cammino degli uomini portatori di pace o alla ricerca della pace in un mondo lacerato da conflitti, divisioni e violenze».

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