Precari del terremoto, si cerca l’exit strategy

PERUGIA – La questione dei precari del terremoto è tornata in consiglio regionale con l’interrogazione firmata dal consigliere regionale Andrea Smacchi, proposta per conoscere “lo stato di attuazione degli impegni presi con i precari del sisma del ’97 rimasti senza impiego, per dare risposta in termini di stabilizzazione sia ai lavoratori che ai comuni che si trovano in difficoltà. La situazione – ha ricordato Smacchi – riguarda 26 lavoratori al comune di Nocera Umbra, 4 a Valtopina, uno a Vallo di Nera e uno a Monte Santa Maria Tiberina. Sono precari creati dal pubblico, quindi dobbiamo essere molto seri, perché ci guardano anche i lavoratori nelle stesse condizioni di Villa Umbra, del Seu, dei Centri per l’impiego e quelli che lavorano per il privato”.

L’assessore Bartolini ha premesso che sul tema “si sta attendendo una risposta del Governo nazionale a seguito della sentenza di Cassazione del marzo scorso che coinvolge 80mila precari italiani. Per quanto concerne lo stato attuale, lo scorso 25 marzo c’è stato un incontro con i sindaci dei comuni interessati e le rappresentanze sindacali, durante il quale ho proposto uno schema di accordo che ho subordinato all’assenso dei lavoratori. Verrà valutato se il servizio sanitario regionale sarà in grado di assorbire forza lavoro, previa ricognizione delle graduatorie. Lo scorso 15 aprile – ha riferito l’assessore – la funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil mi ha trasmesso uno schema su cui lavorare, ma ribadisco che voglio anche un verbale dei lavoratori, o almeno della maggioranza di essi, che certifichi la condivisione del percorso proposto. Dopo di che il tavolo sarà riconvocato”.

Nella replica conclusiva, Smacchi ha detto che “per i precari, non solo quelli del sisma ’97, c’è bisogno di svolgere approfondimenti. Mi auguro – ha concluso – che a breve ci sia l’assenso dei lavoratori, altrimenti entro maggio l’Assessore sarà chiamato a riferire nella commissione che presiedo”. In un momento di sospensione Smacchi, insieme all’assessore Bartolini, la presidente dell’Assemblea legislativa Porzi e il consigliere Barberini hanno incontrato i precari concordando un percorso ben preciso. Si chiederà un nuovo parere alla Direzione provinciale del lavoro relativamente all’emendamento al Milleproroghe, presentato per consentire la riassunzione dei lavoratori per tre anni e che invece, con l’attuale interpretazione, non lo permette. Se il parere dovesse essere negativo si dovrà percorrere la strada delle agenzie interinali e della riapertura degli accordi di programma della legge regionale 2 del 2003, costruendo un percorso partecipato e condiviso.

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