Regione, ok al Collegato al Bilancio. Provvedimenti per razionalizzazione delle spese e snellimento della Pa

PERUGIA – Era rimasto indietro per una richiesta di maggiore approfondimento da parte dei consiglieri. Per questo non era stato approvato nella seduta di bilancio pre natalizia. Così è stato approvato ieri l’ex collegato al Bilancio, il provvedimento ora chiamato “Ulteriori misure di razionalizzazione della spesa – Modificazioni ed integrazioni di leggi regionali”. L’atto è stato approvato con la maggioranza di 13 voti (Pd e SeR), 4 contrari (Lega e M5S) e 3 astenuti (Rp, Fi, Fdi).

L’atto normativo interviene sulle questioni riguardanti gestione dei beni demaniali e patrimoniali, danni fauna selvatica, competenze dell’Agenzia forestale regionale, gestione personale filiera ICT (Information and Communication Technology) regionale, controllo e vigilanza sugli impianti termici, catasto unico regionale degli impianti termici, attribuzione alla Regione della qualifica di soggetto aggregatore regionale nell’ottica della centrale unica degli acquisti. Dopo le relazioni di maggioranza (Andrea Smacchi-PD) e di minoranza (Liberati-M5S e Mancini-LN) sono intervenuti i consiglieri Squarta (FDI), Ricci (RP) e l’assessore Bartolini. Sono stati approvati 2 emendamenti presentati dalla Giunta regionale e bocciato un emendamento della Lega che disponeva la soppressione dell’Agenzia Umbria ricerche e del Centro studi giuridici e politici.

La relazione di maggioranza è stata quella del presidente della Prima commissione Andrea Smacchi (Pd). “L’atto ha come obiettivo primario la semplificazione della pubblica amministrazione e l’ottimizzazione delle spese – ha detto – Abbiamo portato l’atto in Aula oggi, e non quando è stato approvato il bilancio di previsione e la legge di stabilità, per permettere ad ogni singolo consigliere di approfondire e svolgere al meglio il proprio ruolo”. Nello specifico ci sono modifiche migliorative alla legge sull’uso pubblico dei beni demaniali, valorizzando la concessione gratuita a favore degli enti regionali a carattere strumentale. Inoltre chiarisce che i privati possono essere ammessi a concessione a titolo gratuito per la cura di interessi pubblici. Si prevede poi la concessione temporanea gratuita a favore degli enti ecclesiastici dei luoghi di culto. L’articolo 2 modifica la legge per la protezione della fauna selvatica, chiudendo il fondo per i risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica a seguito di incidenti stradali, visto che le attività di prevenzione attuate hanno permesso di respingere le richieste, formando una consolidata giurisprudenza favorevole. Rimane la disponibilità finanziaria per il pagamento di eventuali sentenze sfavorevoli. Con l’altra modifica il 10 per cento della percentuale dei fondi assegnati agli Ambiti territoriali di caccia, circa 70mila euro, deve essere destinato ai proprietari agricoli. L’articolo 3 ampliano competenze e funzioni dell’agenzia forestale regionale, valorizzando il suo patrimonio umano: senza aumenti di costi viene attribuita all’Agenzia la tutela e la valorizzazione dei beni del patrimonio indisponibile della Regione, delle Agenzie regionali e degli enti dipendenti. Così si migliora la gestione del patrimonio, la riqualificazione urbana, sociale e ambientale del territorio, e la riduzione dei costi. Inoltre si prevede un piano di liquidazione unico per tutte le Comunità montane così da portare a compimento la loro fase liquidatoria, dando maggiori possibilità di compensare il passivo totale tra le Comunità Montane e avvicinare il pareggio di bilancio di liquidazione consolidato.

L’articolo 4 integra la legge sullo sviluppo della società dell’informazione e riordino della filiera ict regionale, prevedendo che il divieto di assunzione di personale a tempo indeterminato non si applica nel caso di acquisto di società interamente partecipate da una delle aziende sanitarie regionali che compongono la società Umbria salute. Con l’articolo 5 modifica la Regione avoca a se la funzione di autorità competente in materia di controllo e vigilanza sugli impianti termici già attribuita alle Province. L’articolo 6 prevede la possibilità per gli enti del Servizio Sanitario Regionale di ricorrere ad assunzioni di personale a tempo determinato per assicurare le attività di emergenza e urgenza o il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Con la seconda modifica si chiarisce che sono i comuni, sentite le Asl e l’Ordine dei farmacisti, ad identificare le zone dove collocare le nuove farmacie; la Giunta prende atto dei provvedimenti. Questo atto segue una logica di efficientamento e ottimizzazione dei servizi: il Comune diventa l’unico ente competente per la scelta della collocazione delle farmacie (pubbliche e private), in una logica di semplificazione e di collaborazione. L’articolo 7 estende l’utilizzo su tutto il territorio delle funzioni del catasto unico regionale degli impianti termici, anche come strumento di controllo e di attività ispettive. L’articolo 8 stabilisce che la regione umbria è centrale di committenza ed è, in un’ottica di razionalizzazione della spesa, soggetto aggregatore regionale, iscritto all’elenco dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Analoga scelta è stata fatta anche da Marche e Toscana, con le quali è stato siglato, il 23 dicembre, un accordo di collaborazione per lo svolgimento in forma congiunta di procedure di gara e per l’utilizzazione di un’unica piattaforma telematica; tale accordo prevede un periodo di sperimentazione che durerà sino al 31 dicembre del 2017 e riguarderà gli acquisti e le gare relative al settore sanitario. Il ruolo di capofila sarà svolto dalla Regione Umbria, dove avrà sede l’ente aggregatore Unico Regionale. Prosegue così il percorso per la costituzione di un’unica centrale di acquisti a livello interregionale. L’articolo 9 è di natura prettamente tecnica e contiene una serie di norme abrogative. L’articolo 10 gestisce la fase transitoria delle funzioni riacquisite dalla Regione e prima delle Province. Tra le altre cose viene trasferito presso la Regione il personale provinciale già incaricato dell’attività di controllo e vigilanza sugli impianti termici.

Al testo presentato dalla Giunta sono stati presentati e approvati in Commissione sette emendamenti. Quattro da me presentati che fanno proprie le osservazioni tecniche sollevate dagli uffici durante i lavori, tra cui quello che in tema di Piano di liquidazione unico prevede la responsabilità in solido tra i Commissari liquidatori delle Comunità montane; uno a firma Rometti che regola la vendita di beni strumentali per aziende private che svolgono funzioni di trasporto pubblico; un emendamento del consigliere Nevi specifica che i contributi a favore dei proprietari agricoli, per i fondi della gestione programmata della caccia debbano essere pari minimo al 10 per cento delle somme assegnate. Un emendamento a firma Brega con il quale si chiede che la Giunta deve acquisire, pena l’impossibilità di procedere all’assegnazione delle risorse, il parere obbligatorio della competente Commissione dell’Assemblea legislativa sulla definizione dei criteri di attribuzione delle risorse derivanti dai canoni idroelettrici, provvedendo successivamente alla sottoscrizione dei protocolli con gli enti aggiudicatari. Giunta che è inoltre tenuta a trasmettere i protocolli sottoscritti ed i progetti assegnatari delle risorse alla Commissione stessa”.

All’attacco le opposizioni. Per Marco Squarta (Fdi) l’atto sarà impugnato dal Governo e dichiarato illegittimo su Umbria Salute e Farmacie. Per Andrea Liberati (M5S) “L’atto continua la politica accentratrice della presidente della Giunta che sta togliendo potere di controllo all’Assemblea legislativa”. Claudio Ricci (Rp) ha parlato di “alcune perplessità ma di norme opportune”. Critico Valerio Mancini (Lega): “Rileviamo criticità sostanziali già evidenziate nel bilancio di previsione”. Difesa al provvedimento dall’assessore Antonio Bartolini: “Questo disegno di legge mira a risolvere alcuni problemi strutturali della macchina amministrativa, come il soggetto aggregatore. Viene prevista una data per la liquidazione definitiva delle Comunità Montane. C’è una riperimetrazione delle funzioni di Afor. Per quanto riguarda la questione di Umbria salute, ricordo che la legge Madia è stata dichiarata incostituzionale quindi i consiglieri dell’opposizione devono tenere in considerazione questo. Comunque abbiamo presentato un emendamento che chiarisce alcuni aspetti sollevati di carattere tecnico. Sulle farmacie la sentenza del Tar richiamata è unica in Italia. La questione in giurisprudenza è contraddittoria. L’emendamento all’articolo 8 introduce un termine ampio di 60 giorni alla Commissione per dare un parere sulla definizione dei criteri di attribuzione delle risorse derivanti dai canoni idroelettrici”.

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