Spoleto, i sindacati all’attacco: “Riorganizzazione in sospeso, si vada avanti o pronti alle denunce”

SPOLETO – I sindacati vanno all’attacco frontale dell’amministrazione comunale e puntano il dito sullo stallo in cui si trova la riorganizzazione, “causando mille difficoltà nei vari settori amministrativi”. Per Gianmario Ventura (Fp Cisl), Patrizia Mancini (Fp Cgil) e Maurizio Molinari (Flp Uil) è necessario quindi “riprendere subito il confronto sindacale”, in alternativa si procederà alla denuncia dell’Ente per “comportamento antisindacale”.

“Negli ultimi sei mesi i sindacati sono stati convocati una sola volta, nonostante la riorganizzazione stenti a decollare e molti aspetti siano stati lasciati in sospeso. Nell’ultima delegazione trattante, ad esempio, non è stato possibile conoscere con precisione le risorse disponibili per dare gambe – dicono i sindacati – all’accordo siglate sulle progressioni orizzontali, anche perché i calcoli fatti dall’amministrazione sui costi dell’operazione si sono rivelati completamente errati, nonostante già a ottobre come sindacati avessimo presentato il conteggio esatto del fabbisogno”. Ma Cgil, Cisl e Uil mettono il dito anche sulla questione dei minidirigenti, di cui si era promessa la riduzione e l’individuazione attraverso proroghe. “Da un anno e mezzo si va avanti con le proroghe e in più – attaccano – la giunta ha deciso di deliberare i costi relativi evitando il confronto coi sindacati e costituendo di fatto un fondo senza contrattazione. Un comportamento – avvisano – che se dovesse continuare denunceremo come condotta antisindacale”.

“Il contratto integrativo decentrato – continuano Ventura, Mancini e Molinari – è scaduto da ormai sei mesi e richiede un confronto serrato, non solo alla luce del nuovo assetto organizzativo deciso dall’amministrazione, ma anche e soprattutto perché è qui che vanno definiti i criteri relativi all’assegnazione della produttività ai dipendenti e agli incarichi per le specifiche responsabilità, che l’amministrazione vuole modificare”. La richiesta è di una convocazione immediata della delegazione trattante, affinché “sia possibile una volta per tutte rimettere in piedi un confronto costruttivo perché – denunciano – i dipendenti si trovano a lavorare tra mille difficoltà sia per mancanza di informazione, sia per i modi in cui l’amministrazione gestisce lo stesso ente”.

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