Terni, Fiorini (Lega): “Affidamenti diretti e proroghe hanno portato Terni al dissesto, serve cambiare”

TERNI – “Pieno sostegno all’assessore Elena Proietti e al sindaco Leonardo Latini”. L’intervento è del consigliere regionale e comunale della Lega, Emanuele Fiorini che spiega la sua posizione: “Il modo in cui è stata gestita la città negli ultimi venti anni ha condotto al risultato che tutti sappiamo: dissesto economico, debiti, degrado. Per tanti anni gli affidamenti diretti e la proroga degli appalti scaduti che dovrebbero essere eccezioni nel buon governo di una città, hanno rappresentato la regola a Terni. In questo discorso rientra anche la gestione dei centri giovanili”. Secondo Fiorini, tali pratiche del passato hanno generato “Un meccanismo consolidato che da un lato ha consentito ai soliti noti di usufruire di privilegi in maniera esclusiva e dall’altro ha allontanato tutti coloro che, non in linea con il pensiero politico del momento, volevano partecipare attivamente alla vita associativa, culturale e produttiva della città. Con le ultime elezioni le cose sono cambiate. Il dissesto economico rappresenta un’eredità pesante lasciata dalla precedente Amministrazione, ma è il buonsenso e la voglia di normalità che ci spingono a tagliare i ponti con il passato e cambiare tutto quello che di sbagliato è stato fatto da chi ha sempre avuto una visione limitata della città. Per la prima volta dopo tanti anni non chiederemo a nessuno la tessera di partito, ma solo trasparenza, voglia di partecipare, idee e buona volontà: insomma tutti potranno essere parte attiva in questo processo di cambiamento che abbiamo messo in atto da alcuni mesi. Rispediamo al mittente le accuse che ci sono state rivolte in questi giorni da quelle parti politiche che per troppo tempo hanno alimentato un sistema dannoso per la città e che ancora oggi, seppur in netta minoranza, vorrebbero continuare a perpetrare a loro esclusivo vantaggio. Non lo permetteremo – conclude Fiorini – Regole, trasparenza, partecipazione: chi è contro questi principi è contro la città. Se ne facciano una ragione: la pacchia è finita”.

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