Terni-Rieti: acqua, natura, sport e ambiente i capisaldi del progetto

TERNI – Acqua, natura, sport e ambiente sono i capisaldi del progetto di fattibilità per la valorizzazione dell’area Terni-Rieti. Il progetto, redatto da Telos, Ecoter e Officina 8, prevede il coinvolgimento diretto dei privati che dovranno svolgere un ruolo determinante per la sua riuscita e il supporto delle istituzioni locali e finanziarie per raggiungere l’obiettivo di aumentare le presenze turistiche sul territorio. Fra le idee chiave un percorso dei laghi che parta dalla Cascata delle Marmore toccando tutti i bacini più importanti presenti nell’area ternano-reatina. “Un percorso – hanno sottolineato le istituzioni – che sarebbe unico in Italia, sia per tipologia che per bellezze naturali e paesaggistiche”. Il fulcro centrale del progetto è il rapporto acqua-natura con la creazione di un marchio unico, l’adesione ad una carta di valorizzazione territoriale, un piano integrato della rete sentieristica e lo sviluppo di attrattori tematici. L’iniziativa poggia anche sul percorso degli itinerari francescani e sfrutta il posizionamento geografico dell’area, essendo essa vicina a quella metropolitana di Roma. Il progetto riguarda specificatamente l’area tra Velino e Nera e comprende 18 Comuni. In Umbria Terni, Narni, Stroncone, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, nel Lazio Rieti, Labro, Greccio, Colli sul Velino, Cittàducale, Morro, Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri, Castel Sant’Angelo e Consigliano. “L’area ternano-reatina – hanno aggiunto di Girolamo, Fornaci, Venti e Petrangeli – ha una sua precisa vocazione turistica che ha delle peculiarità ben evidenti che possono favorire lo sviluppo e la crescita del turismo. Occorre però puntare sul miglioramento e sulla caratterizzazione dell’offerta, su un’adeguata promozione integrata, con la redazione di una sentieristica che colleghi le due aree ternane e reatine e la definizione di un programma per un nuovo attrattore tematico turistico- sportivo anche attraverso il recupero di contenitori dismessi di pubblica proprietà, come ad esempio Papigno”.

Terni-Reti

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