Gubbio, denominazione comune per prodotti enogastronomici e artigianali. Le imprese: “Profondamente sbagliato”

GUBBIO – Arriva in consiglio comunale il regolamento per “la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari e artigianali tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (Denominazione comune)”. In soldoni si tratta di una unica denominazione e un unico marchio per prodotti enogastronomici e artigianali.

E’ proprio questo, nonostante l’apprezzamento generale sulla misura, che fa storcere il naso a qualcuno. A dar voce a questa contrarietà è Gaetano Rossi, presidente della rete di impresa “ArtInGenioGubbio”.

“Nello spirito di collaborazione e propositivà più volte sollecitato dall’amministrazione, pensiamo  – dice – possa trovare spazio e  attenzione una  riflessione circa punti di forza e debolezza,  sul documento che verrà posto all’attenzione del  Consiglio Comunale martedì 26 giugno,  “REGOLAMENTO PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ AGROALIMENTARI E ARTIGIANALI TRADIZIONALI LOCALI. ISTITUZIONE DELLA De.Co. (Denominazione comunale)”. Valutiamo positivamente l’attenzione posta dall’amministrazione  nel voler  adottare misure a tutela delle particolarità ed eccellenze che il nostro territorio  esprime in vari settori,  frutto di una tradizione in alcuni casi secolare e identitaria della storia di Gubbio, delle  valenze culturali, artistiche, antropologiche, economiche e perfino religiose.  Questo in un momento di perdurante crisi e sofferenza dell’economia, che sta investendo vari settori ma sta penalizzando oltremodo e in maniera pesante il settore dell’artigianato,  non supportato da nessuna misura di sostengo, a differenza di altri comparti che ricevono aiuti in varia forma, compresi quelli comunitari”.

“Bene dunque che il Comune abbia espresso la volontà di adottare il  marchio ‘De.Co.’ (denominazione comunale)  ma profondamente sbagliato  che questo venga  attribuito indistintamente, come stabilisce il Regolamento citato,   a produzioni agro alimentari e a prodotti dell’artigianato.  Da esperti del settore manufatturiero, ci permettiamo di osservare che esiste una non pertinente assimilazione tra generi  di ambito totalmente diversi  tra loro, quali quelli del settore agro-alimentare e dell’artigianato.  E’ perfino pleonastico motivarne le ragioni,  intrinseche alle materie prime, ai processi  specifici legati alla generazione dei prodotti , alle finalità di godimento e ai destinatari portatori di interessi che, ancorché condivisibili,  non solo certo sovrapponibili. La conseguenza sarebbe l’ingenerarsi di situazioni di confusione, di svilimento dell’uno e dell’altro settore, non più riconducibili ad un marchio di filiera identificabile rispetto al prodotto.  A suo tempo, avevamo elaborato una  bozza di   “REGOLAMENTO PER LA TUTELA, LA PROMOZIONE E LA  VALORIZZAZIONE DELL’ARTIGIANATO DI PREGIO (TRADIZIONALE, ARTISTICO E D’ECCELLENZA)”, un documento che affronta, a nostro giudizio, diversi aspetti che connotano il mondo dell’artigianato,  e finora inoltrato in maniera solo ufficiosa e comunque  illustrato  nel corso di un incontro  presso la Sala Consiliare a Gubbio  il 23 novembre 2015,  alla presenza dell’allora  On. Giampiero Giulietti, firmatario  di una proposta di legge volta a tutelare e promuovere le numerose attività di artigianato. Ora lo abbiamo inviato ufficialmente a sindaco, giunta, consiglieri comunali affinchè possa contribuire all’apertura  di una riflessione sul tema,  con  l’invito  a rivedere posizioni  e  decisioni espresse nel Regolamento comunale, così come formulato e  proposto”.

 

Presidente della rete d’impresa ‘ArtinGenioGubbio’

Arch. Gaetano Rossi

cell. 366 1114675

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