Terni, Omicidio di David, la città insorge. Il Comitato di via Tre Colonne sulle barricate. Scatenato il popolo di Facebook
TERNI – Una città che insorge. La tragedia della notte scorsa che è costata la vita a David Raggi ha scosso l’intera comunità dal profondo per le modalità con cui si è consumato un delitto inspiegabile per il fatto che avrebbe potuto capitare a chiunque, per il senso di incapacità e di rabbia che la morte di un ragazzo di 27 anni, un bravo ragazzo, ha suscitato in quanti lo conoscevano e non solo.
La tragedia di David Raggi ha lasciato una ferita profonda in moltissimi, in una città che, inevitabilmente, si sente impotente.
In queste ore si stanno moltiplicando le prese di posizione da parte delle istituzioni e di semplici cittadini. Questi ultimi hanno invaso la “rete” con denunce e messaggi di cordoglio alla famiglia di David, informatore farmaceutico con un passato da volontario nella Croce Rossa.
Il suo profilo facebook in poche ore è stato “bergagliato” dai ricordi degli amici.
Sabrina scrive “Ecco un altro Angelo volato in cielo per causa di un altro non italiano…..sono arrabbiata per ciò che sta succedendo voglio dire basta a questa costituzione. …..mi mancherai”.
David: “La fortuna di averti conosciuto…di aver conosciuto la bellissima persona che eri…gentile, educata,affettuosa…io spero ke x una volta questo mondo di merda ti rende giustizia…x quanto possa servire… Riposa in pace amico…mi stringo intorno a tutto il tuo bel gruppo di amici e al loro dolore… Al dolore dei tuoi cari..” e Andrea: “In questi casi sono poche le parole da dire… posso solo dire che per me è stato un onore averti conosciuto e che ti venga resa giustizia!!!! Riposa in pace grande”. Solo per citarne qualcuno.
Intanto il Comitato dei residenti di via Tre Colonne e Vico del Pozzo, impegnato da settimane in una battaglia contro la “Mala” Movida, condanna l’episodio tragico della notte scorsa e coglie l’occasione “per chiedere al sindaco la chiusura dei locali nella notte del 14 e 15 marzo in segno di profondo dolore e lutto cittadino nel rispetto di quanti desiderano esercitare il proprio diritto di vivere in sicurezza”.
“Da tempo ormai il centro storico – continua il Comitato – è “terra di sbandati” e ci riferiamo al giovedì, venerdì, sabato sera quando persone demotivate e facinorose utilizzano e trasformano il sano divertimento in una occasione di rissa e schiamazzi, devastando la proprietà pubblica e quella privata al solo scopo di destabilizzare l’ordine pubblico. Una sorta di contestazione sterile con dei forti costi sociali. Oggi purtroppo questi costi sociali si sono trasformati in dolore e lutto per una famiglia e la collettività tutta! Noi del Comitato di via Tre colonne e Vico del Pozzo ribadiamo ancora una volta che la pubblica amministrazione e le forze dell’ordine sono istituzionalmente responsabili dell’ordine pubblico e della sicurezza, organi di tutela e controllo del territorio! Questo loro incarico istituzionale ad oggi non è rispettato né svolto così che i cittadini si chiedono:” Chi ci protegge?” ci rifiutiamo di cadere nel luogo comune di giustizia sommaria e personale! La responsabilità morale ed istituzionale dovrebbe ora motivare il loro intervento……….speriamo”.
Sul fatto interviene anche Confesercenti. “Il fatto di sangue di via dell’Olmo, ripropone, in modo drammatico, il tema della vigilanza e della sicurezza – scrive l’associazione di categoria – Una vicenda tragica dove le responsabilità non sono della vittima, non sono degli esercenti commerciali o della movida in genere; semmai del nostro sistema che non garantisce che una decisione di espulsione venga rispettata. Per quanto concerne il tema della sicurezza, il progetto di centro commerciale naturale che Confesercenti sta predisponendo, prevede una completa copertura del centro storico tramite telecamere e collegamenti con le forze dell’ordine”.