Foligno, 12mila studenti l’anno al Laboratorio di Scienze Sperimentali: qui si progetta il futuro

FOLIGNO – Il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno rappresenta un punto di riferimento e una struttura di eccellenza nella formazione degli studenti di tutta l’Umbria. Sono stati, infatti, più di 12mila i ragazzi, tra i sei e i diciotto anni, che, nel corso dell’anno scolastico 2015/2016, hanno partecipato ad iniziative di questo polo didattico, che da sette anni organizza una manifestazione di successo come la Festa di Scienza e Filosofia, richiamando migliaia di persone da tutta Italia. Dalla fine di settembre 2015 agli inizi di giugno 2016 sono state ben 495 le classi che si sono alternate tra i laboratori di chimica, fisica e microbiologia, tra le lezioni di astronomia all’interno del planetario e quelle di informatica. Di queste, 476 provenienti da istituti di tutta l’Umbria  per un totale di circa 11.900 studenti, e le restanti 19 arrivate da fuori regione, da quattro scuole di Roma.
Ad essere coinvolti istituti di ogni ordine e grado: dalle scuole primarie alle secondarie di primo grado e fino ad arrivare alle secondarie di secondo grado. Tra queste ultime, licei ma anche scuole ad indirizzo tecnico. Sono state 55 le classi che hanno frequentato i laboratori di chimica per una media di 1375 studenti; 149 quelle che si sono cimentate con gli esperimenti di fisica, pari a circa 3700 alunni; 133 le scolaresche che hanno partecipato alle dimostrazioni di microbiologia con oltre 3300 ragazzi; ed infine 139 le classi che hanno assistito alle lezioni di astronomia per un totale di quasi 3500 presenze.
Sono state, invece, 202 le classi di scuola primaria con oltre 5000 studenti; 168 quelle delle scuole secondarie di primo grado con una media di 4200 alunni; e 106 per le secondarie di secondo grado con più di 2600 studenti.
Tra le altre iniziative anche il corso di progettazione e modellazione di stampa 3D, che ha interessato una quarantina di studenti degli istituti superiori cittadini; il progetto sulle “Materie seconde”, tenuto dal professor Corrado Morici – in collaborazione con la Valle Umbra Servizi e l’Arpa Umbria – che per ora ha coinvolto 46 docenti e che si estenderà il prossimo anno agli alunni; ed infine i corsi di informatica dedicati agli iscritti dell’Università della terza età. Nel dettaglio, tre gruppi composti da 15 persone ciascuno, che hanno usufruito dei pc in dotazione alla struttura di via Isolabella da novembre a maggio. LaboratorioScienzeFoligno
Per il futuro il Laboratorio di Scienze Sperimentali di Foligno pensa a diverse iniziative in cantiere, a cominciare dal progetto che coinvolgerà una quindicina di bambini ipovedenti provenienti da Roma che, per cinque giorni nel mese di settembre, saranno ospiti del Laboratorio. Lì attraverso materiali didattici realizzati con la stampa 3D potranno entrare in contatto con una realtà scientifica costruita in base alle loro esigenze. Ad anticipare questo progetto sarà, a fine agosto, il convegno nazionale dell’Anisn, associazione degli insegnanti di scienze naturali. Nel futuro del Laboratorio, ovviamente, anche la VII edizione di “Festa di Scienza e Filosofia”, in programma dal 20 al 23 aprile prossimi, ma con tante iniziative che vedranno la luce già dal mese di settembre. Per il direttore del Laboratorio di Scienze Sperimentali, Pierluigi Mingarelli, l’auspicio è che ci siano delle basi solide che ci permettano di andare avanti sulla strada intrapresa. Le difficoltà economiche stanno infatti aumentando – ha proseguito – a fronte di una sempre crescente richiesta da parte delle scuole, oggi sempre più sensibili ai temi scientifici”.
Il presidente del Laboratorio di Scienze Sperimentali, Maurizio Renzini ha sottolineato che “abbiamo messo a punto un programma ricchissimo che fa tesoro delle tante sollecitazioni che ci sono pervenute via via dall’esterno”. L’assessore all’istruzione Rita Barbetti ha evidenziato che “la mia collaborazione è totale sia sul fronte di grandi iniziative come ‘Festa di Scienza e Filosofia’, ma anche e ancora di più per le attività che puntano a lavorare su realtà più piccole, come quelle pensate per i bambini ipovedenti. E’ un segno di grande civiltà e altruismo – ha concluso – ma anche doveroso pensare a chi ha ‘bisogni speciali’ da soddisfare”.

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