Infortuni sul lavoro, Sgalla (Cgil): “Se non interveniamo siamo tutti complici”

“O si interviene subito per fermare la piaga degli infortuni sul lavoro che continua ad allargarsi nella nostra regione, oppure ci si rassegna ad esserne tutti complici”. All’indomani del grave incidente sul lavoro occorso ad un operaio della Proma di Umbertide – la stessa in cui solo pochi anni fa si era verificato un altro incidente, quella volta mortale – il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, torna a lanciare un appello sul tema della sicurezza sul lavoro, che il sindacato ha messo da tempo al primo posto della sua piattaforma rivendicativa.

Nei primi quattro mesi del 2016 in Umbria le denunce di infortunio all’Inail sono oltre 3.800, in aumento rispetto al 2015. “Ma al di là delle statistiche, che naturalmente ci preoccupano – osserva Sgalla – dobbiamo tutti avere ben in mente che dietro a quei numeri ci sono lavoratrici e lavoratori in carne ed ossa, che entrano come ogni giorno al lavoro e ne escono troppo spesso con la vita stravolta, senza dimenticare quelli che a casa non ci tornano proprio”.
Secondo il segretario Cgil, “la crisi economica e occupazionale ha indubbiamente abbassato i livelli di sicurezza sia nelle imprese che tra gli stessi lavoratori, i quali pur di portare a casa il salario sono disposti ad assumersi rischi che vanno ben al di là delle previsioni di legge. Ebbene – conclude Sgalla – crediamo che sia davvero il momento di dire basta. La Regione convochi subito tutte le parti sociali e si studino insieme interventi immediati e concreti per scongiurare il prossimo infortunio. Altrimenti ne saremo tutti complici”.

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