Magazzino Coop Castiglione del Lago, Moriconi (Cgil Perugia): basta tagliare sulle condizioni di chi lavora, la misura è colma

“I lavoratori e le lavoratrici del magazzino Coop Centro Italia di Castiglione del Lago sono di nuovo in lotta a difesa del posto di lavoro e della dignità. L’azienda prova a dare una nuova spallata, restringendo la fascia oraria del personale diretto,  spingendo così verso l’obiettivo della terziarizzazione del centro di distribuzione, con conseguente peggioramento delle condizioni di chi lavora sia in termini di salario che di diritti”. Lo scrive in una nota Mauro Moriconi, della segreteria provinciale della Camera del Lavoro di Perugia, che sottolinea come la vicenda del Magazzino (oggi al terzo giorno di sciopero consecutivo) non possa però essere ridotta “solo a uno scontro tra lavoratori e azienda sull’organizzazione del lavoro”.
“Il destino di Coop Centro Italia riguarda il futuro dello sviluppo del territorio – afferma Moriconi – Ci auguriamo di sbagliarci, ma abbiamo la sensazione che questa azienda stia attraversando delle difficoltà. Qualche anno fa, nel 2016, Coop Centro Italia presentò in pompa magna un piano industriale fantasmagorico che prevedeva l’apertura di 20 nuovi punti vendita e annunciava alcune centinaia di nuove assunzioni (dai 2.700 lavoratori del 2014 ai 4.000 previsti nel 2019) a distanza di 5 anni il risultato è che non solo il piano è rimasto sulla carta, ma sono stati ceduti 29 punti vendita (quelli dell’area senese) tra i più significativi per l’azienda in termini di redditività”.
Moriconi ricorda che la Cgil, già nel febbraio 2016, definì il piano industriale di Coop Centro Italia “penalizzante per l’economia del territorio del Trasimeno”. “Fummo, purtroppo, facili profeti – continua il rappresentante della Cgil – perché lo spostamento di due importanti reparti del Magazzino da Castiglione del Lago a Terni non poteva che essere l’inizio dello smembramento di un sito produttivo fondamentale per l’economia dell’intero territorio”. Negli anni successivi, esprimendo preoccupazione per la prospettata uscita dei punti vendita del senese, la Cgil ha ripetutamente sollecitato l’azienda e le istituzioni, a partire dalla Regione Umbria, ad attivarsi per favorire processi sinergici veri con Unicoop Firenze, anche con l’apertura di un confronto con la regione Toscana, per un progetto di rilancio complessivo delle attività tra le due grandi cooperative. “Ci spingemmo anche a proporre la fusione delle due aziende al fine di continuare a garantire un futuro certo ai lavoratori e prospettive di crescita al territorio – ricorda ancora Moriconi – ma non fummo ascoltati e ora la misura è colma. È il momento di scelte coraggiose, perché continuare a tagliare sulle condizioni di chi lavora non solo è ingiusto e intollerabile, ma è anche del tutto inutile e i fatti sono lì a dimostrarlo”.
La Camera del Lavoro di Perugia rilancia quindi un appello all’azienda e alle istituzioni (Comuni del Trasimeno e Regione dell’Umbria), che troppo spesso hanno assecondato scelte imprenditoriali rivelatesi poi sbagliate, che hanno scaricato tutti i costi sulle spalle dei lavoratori. “È il momento di prendere iniziative concrete e di sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori del magazzino che non è una lotta a difesa di interessi corporativi, ma per l’occupazione e lo sviluppo nel territorio”, conclude Moriconi.