Il gatto e le sardine

di Pierluigi Castellani

Il fenomeno della spontanea convocazione di giovani e meno giovani nelle piazze del nostro paese per manifestare il disagio nei confronti di una politica sovranista, che rischia di isolare il nostro paese ed allontanarlo da alcuni capisaldi, che si pensava oramai intoccabili, su cui si fonda la cultura democratica occidentale, ha raggiunto anche l’Umbria. E così si sono viste le sardine anche a Perugia in piazza della Repubblica, ma il fenomeno si sta estendendo in tutta Italia. Là dove appare Salvini per continuare la sua perenne campagna elettorale a suon di slogan e combattendo nemici, spesso inesistenti o ad hoc inventati, compaiono anche le sardine a segnare il posto con la loro contrarietà. Il fenomeno per la verità non è nuovo. Vi ricordate i girotondi di Nanni Moretti e le piazze del Vaffa di Beppe Grillo? Ebbene dai girotondi il centrosinistra allora si risvegliò e con i vaffa Grillo ci ha poi costruito un movimento-partito, che ora è al governo del paese. Che cosa accadrà con le sardine? Serviranno da pasto prelibato per il gatto Salvini o apriranno una fase nuova per un centrosinistra indebolito dagli elettori e in evidente difficoltà?

C’è però qualcosa che appare azgià chiaro. Si deve registrare con interesse un risveglio alla politica di tanti giovani, che, connessi tra loro dal web, desiderano diventare protagonisti di una svolta nella politica tutt’ora alle prese con la debordante presenza mediatica e sociale della destra di marca salviniana, che stando ai sondaggi sarebbe maggioranza nel paese. Rimarrà solo un fenomeno legato all’anti qualcosa oppure si tradurrà in una solida proposta politica? Il problema è tutto qui, perché se rimarrà solo una manifestazione di contrarietà a qualcuno o a qualcosa non avrà vita lunga. Basti pensare all’antiberlusconismo, che è riuscito a concretizzarsi in una proposta politica solo con l’Ulivo di Romano Prodi e al vaffa del grillismo, che essendo, per ora, rimasto tale sta subito scricchiolando di fronte alla realtà ed alle responsabilità del governo. E’ per questo che, pure guardando con simpatia alle giovani sardine, le forze del centrosinistra hanno la responsabilità di offrire non solo l’agibilità di uno spazio nel confronto politico ma temi e contenuti, che possano permettere ai tanti giovani insoddisfatti del sovranismo la costruzione di un progetto politico all’altezza delle sfide che si trova davanti il nostro paese. Bisogna innanzi tutto evitare un pericolo e cioè che qualcuno, magari navigato politico di lungo corso, cerchi di mettere il proprio cappello sulla testa dello spontaneismo e della buona fede delle giovani sardine e che queste, prive forse di esperienza, pensino che si possa costruire il nuovo spazzando via tutto il vecchio e che lo spontaneismo movimentista possa sostituire la funzione, che i partiti hanno in una democrazia rappresentativa come la nostra, del resto autorevolmente sancita nella costituzione a cui tutti a parole intendono richiamarsi. Il gatto non mangerà le sardine se tra i denti non si troverà la tenue fragilità di questi piccoli pesci abitatori dei nostri mari ma la dura sostanza di un credibile progetto politico solo capace di smascherare le demagogiche falsità di chi anziché risolvere i problemi getta benzina sulla paglia e poi gli dà fuoco.