Il litigioso governo Conte

di Pierluigi Castellani

Gli italiani si staranno chiedendo, in questi giorni, quale sia la direzione che sta prendendo il paese con un governo, che costringe il presidente del consiglio a dare l’ultimatum ai suoi due vicepremier perché trovino una concorde soluzione ai tanti problemi, che il governo deve quotidianamente affrontare. Se ci fosse un ben che minimo rispetto delle norme scritte, e non scritte, del galateo istituzionale il presidente Conte, che – non dimentichiamolo – secondo l’art.95 della Costituzione “ dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile”, avrebbe già dovuto rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Infatti anziché pronunciare ultimatum nei confronti dei due capi politici di riferimento avrebbe dovuto presentarsi in Parlamento per sapere se ancora il suo governo gode della necessaria fiducia. Ma ormai siamo nel regime del cosiddetto “cambiamento” e perciò le crisi anziché risolverle, con piena trasparenza, nelle aule parlamentari si preferisce comporle con una telefonata di Di Maio a Salvini come ci è stato riferito ampiamente dalla stampa in queste ore.

Ma oramai un dato è certo, così il paese non può andare avanti. L’Italia non può attendere che i due partner si mettano d’accordo, che interpretino filologicamente le clausole del famoso “contratto” e che si minacci la crisi e le elezioni politiche a settembre ogni giorno a fasi alterne. Nel frattempo Bruxelles ci fa sapere, che le condizioni di bilancio dell’Italia giustificano la procedura di infrazione per debito eccessivo, e la risposta dei due premier è fare spallucce e sbeffeggiare i custodi dell’ortodossia europea proponendo di attuare il  programma di governo, cioè approvare la flat tax, i necessari investimenti per le opere pubbliche e altro, tutto in deficit  sforando la regola europea del 3% nel rapporto debito-pil, senza minimamente valutare poi le conseguenze per le imprese e le famiglie italiane. Infatti tutto questo porterebbe in regime di infrazione ad  elevare lo spread ,a pagare alti tassi di interesse agli investitori per invogliarli ancora a comprare i titoli italiani e quindi a condurre l’Italia dentro una pericolosa spirale, che costringerà il paese ad indebitarsi sempre di più con chiaro rischio del default. E’ bene ricordare che la Grecia , appena qualche anno fa, ha evitato il default costringendo i propri cittadini a restringere la cinghia e a sopportare gravi sacrifici in termini di servizi e di perdita di stato sociale, nonché a vendere i propri gioielli,come il porto del Pireo, alla Cina. Gli italiani desiderano tutto questo ? Mi auguro di no, ma allora è bene che aprano gli occhi e non diano più consensi alle forze politiche responsabili di aver dato vita ad un governo, che non governa, e che hanno espresso  un premier sempre più vaso di coccio tra vasi di ferro. Per l’intanto l’Italia con il sovranismo della Lega e con l’inconsistenza europea dei 5Stelle rimane sempre più isolata rischiando di rimanere fuori dalle alleanze, che si stanno costruendo per il futuro governo dell’Europa.