Le pericolose parole d’ordine di Casa Pound

di Pierluigi Castellani

La preannunciata manifestazione di Casa Pound a Ponte San Giovanni con l’imperioso slogan “riprendiamoci i quartieri” è più che un sintomo del malessere che serpeggia nella stagione politica attuale. Anzichè cercare di avviarsi verso una campagna elettorale quanto mai ordinata e civile vengono anticipate da parte di certa destra le parole d’ordine con le quali non si vogliono sconfiggere le paure anzi le si vuole alimentare per dare forza ad un progetto, che sempre più si appalesa con pericolose pulsioni di xenofobia e di autoritarismo. Un ritorno indietro al passato di cui proprio non c’è bisogno.

Del resto rigurgiti neofascisti vengono evidenziati, con sempre maggiore frequenza, di là e di qua in Italia e non sempre la reazioni delle forze politiche democratiche è  all’altezza del pericolo rappresentato da queste manifestazioni. C’è chi minimizza quasi di trattasse di goliardia e c’è chi naturalmente spera che soffiando sulle paure della gente se ne possa ricavare qualche tornaconto elettorale. Che esista il problema delle periferie lo si sa da molto tempo, ma proprio per questo le forze politiche più responsabili ed il Governo stanno mettendo in opera programmi e stanziamenti per la riqualificazione urbana delle periferie. A Perugia è venuto proprio il capo del governo Gentiloni a sottoscrivere l’accordo che stanzia fondi per riqualificare la zona di Fontivegge ed altro quartiere nella città di Terni. C’è poi la presenza e la vivacità di associazioni ,che danno forza ad interventi che mirano a riappropriarsi ed a controllare i territori. Così è, ad esempio, avvenuto a Ponte San Giovanni dove la presenza di tante associazioni si è fatta sentire proprio per respingere il tentativo di Casa Pound di accreditare questo popoloso quartiere di Perugia come abbandonato a se stesso e per rigettare al mittente la proposta di azioni che in altre parti hanno finito per causare tensioni e scontri. Del resto quando Casa Pound, nel manifesto diffuso per l’occasione, mette insieme parole d’ordine come “ contro l’immigrazione” con altre che riguardano il disagio e la prostituzione rivela subito dove vuole andare a parare.

Vuole suscitare nella popolazione sentimenti di chiusura e di rigetto verso il diverso facendo passare l’equazione “immigrazione uguale illegalità” e tutto questo spesso richiamandosi alla volontà di difendere la civiltà cristiana calpestando proprio quel Vangelo da cui il cristianesimo è nato e perennemente si alimenta. Si dirà da parte di qualcuno che tutto ciò è inevitabile perché siamo già in campagna elettorale. Ma questo è un modo per non affrontare con decisione la presenza oramai nella nostra società di chi, richiamandosi più o meno velatamente al fascismo ed al nazismo,rifiuta attraverso vari negazionismi la fonte stessa da cui sono nate la nostra Costituzione e la nostra Repubblica e cioè quei valori democratici dell’antifascismo senza i quali l’Italia non sarebbe ora quello che è e soprattutto  cancellando in un sol colpo 70 anni e più di storia democratica e di pace. Certamente non bastano le leggi come quella Scelba e quella Mancino che vietano la ricostituzione del partito fascista. Occorrono una migliore attenzione alla qualità della formazione dei giovani ed una stretta vigilanza da parte di tutti gli attori sociali , in primo luogo delle agenzie educative e formative, ma anche di tutte le forze politiche, perché la democrazia venga difesa soprattutto praticandola. Ora anche in Umbria, dopo Todi  ora Perugia, ci si è accorti della presenza ingombrante di Casa Pound. Speriamo che questo suoni come una sveglia per tutti e soprattutto per  coloro che hanno a cuore la nostra democrazia.

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