LE PRIMARIE DELL’ 8 DICEMBRE

di Pierluigi Castellani
PERUGIA – Gli osservatori, anche i più distanti, non possono non condividere l’opinione, che , oggi nel nostro paese, il Partito Democratico è l’unico partito seriamente strutturato e dispiegato su tutto il territorio nazionale. E questo avviene quando il centrodestra si è clamorosamente spaccato ed il centro montiano si è ugualmente diviso. Il PD pertanto è l’unico partito , che ,dopo l’8 dicembre, potrà presentarsi agli italiani con un preciso progetto di governo del paese. Infatti per superare la crisi che stiamo vivendo c’è bisogno di una forte capacità di cambiare il paese, di rinnovare la politica, di attuare quelle riforme istituzionali da più parte invocate. Solo il PD può essere capace di questo progetto, un PD che riscopra le ragioni e le motivazioni, che lo hanno fatto nascere, cancellando anche la brutta pagina dei franchi tiratori, che hanno affossato la candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica. Solo un PD che abbia ritrovato la sua unità interna può rafforzare il governo Letta, facendogli raggiungere gli obbiettivi di risanamento dell’economia e di riforme, che sono alla base del mandato ricevuto, e di attrarre, quando sarà il momento delle elezioni, altre forze politiche per un centrosinistra più largo , archiviando così definitivamente gli anni del berlusconismo. Per questi motivi le primarie dell’8 dicembre sono importanti.

 

Con le primarie, che il PD di Prodi e di Veltroni ha voluto per legittimare, con un più ampio consenso, le sue scelte si accorcia la distanza tra il partito ed il suo bacino elettorale, declinando in modo nuovo il principio contenuto nell’art. 49 della nostra Costituzione, che legittima i partiti al fine di “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Le primarie quindi sono una sfida importante che viene accettata dal PD in un momento di grave crisi dei partiti e della politica. Ma come superare la distanza tra la politica ed i cittadini se non coinvolgendoli al massimo associandoli appunto per “ determinare la politica nazionale”?

 

E’ per raccogliere positivamente questa sfida che mi auguro che l’8 dicembre ci sia una grande affluenza di elettori ai seggi, rafforzando l’idea di un PD aperto, non chiuso dentro le sue diatribe interne, capace di mettersi in gioco per cambiare la politica e quindi per cambiare il paese. L’8 dicembre non è tanto importante chi vincerà tra i tre sfidanti : Renzi, Cuperlo e Civati, quanto che, con una grande affluenza ai gazebo, vinca il PD. Pierluigi Castellani

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