PASQUA 2017

di Pierluigi Castellani

La Pasqua di quest’anno è carica di incognite ed offre un orizzonte con molti rischi. Mai si era stati così vicini ad una guerra come sta avvenendo nel conflitto USA-Corea del Nord. Mai fino ad ora in nessun conflitto si era usata la superbomba come è avvenuto  con il bombardamento americano delle postazioni dell’Isis in Afghanistan. Mai fino ad ora la tensione commerciale tra Cina ed Usa aveva portato ad un raffreddamento dei rapporti dei due stati più industrializzati del mondo. Naturalmente non tutto dipende dal nuovo presidente americano, ma è certo che la imprevedibilità delle mosse di Trump nello scenario internazionale aggiungono incertezza ad incertezza. Trump si muove in assoluta incoerenza con quelle che sono state le proposte lanciate nella sua campagna elettorale.

Aveva preannunciato  una sorta di disimpegno dell’America dalla politica internazionale ed ora invece fa tutto il contrario, mostrando muscoli ed esibendo forza nello scacchiere mediorientale così fragile per tutte le tensioni che in quell’area si annidano, tensioni religiose e razziali, che nascondono tentativi di supremazia in una zona che è stata sempre contesa dalle grandi potenze e dai loro alleati. Ma i rischi e le incertezze si annidano anche dentro i nostri confini nazionali. Stiamo vivendo una stagione in cui la frammentazione delle forze politiche italiane spinge a rivalse e riposizionamenti. Non si parla apertamente di elezioni, ma è come se fossimo in campagna elettorale dove il fuoco del populismo e dell’antipolitica sta ravvivando quei partiti, che continuano a recitare continui no soltanto per contrastare un partito, come il PD, che è per forza di cose l’architrave su cui poggia ora tutta la politica italiana. Basta pensare a quanto sta avvenendo intorno al documento di economia e finanza (def) da poco licenziato dal governo Gentiloni. Quelle indicazioni di linea politica economica devono servire ad accompagnare la debole crescita del paese verso porti più sicuri, eppure i tanti no recitati dalle opposizioni non solo non hanno alcun punto in comune, ma non offrono alcuna ricetta per una reale ed alternativa  politica economica. A questi no si sono aggiunti anche i distinguo degli scissionisti del Mdp, che però si sono ben guardati da indicare concrete e realistiche linee alternative.

Così sta avvenendo a proposito della nuova legge elettorale. Bocciata la proposta del ritorno al mattarellum avanzata dal Pd e registrata, con qualche positività, la proposta di Renzi di abolizione dei capilista bloccati, nient’altro si è mosso, niente è venuto dall’arcipelago del 60% dei no che il 4 dicembre scorso ha affossato la riforma costituzionale se non la elezione di un presidente della commissione affari costituzionali del Senato sgradito al Pd. Eppure durante la campagna referendaria si era detto a più voci che si sarebbe approntata, tempo sei mesi, una nuova riforma costituzionale e quindi anche una nuova legge elettorale. Ma siamo nel paese che sembra non amare chi ha il coraggio del cambiamento, sembra che ai più stia bene la palude in cui ci troviamo con la prospettiva che anche con le prossime elezioni sarà difficile formare una maggioranza parlamentare per assicurare il governo del paese e per affrontare tutti quei nodi che ci attanagliano. Questi infatti rimangono tutti, dal terrorismo, alla ricostruzione postterremoto, ai problemi del lavoro, dell’immigrazione e della tenuta sociale del paese. Il governo Gentiloni sta facendo tutto il possibile per affrontarli, come è anche vero che in Italia c’è un solo partito, come il Pd, che sta vivendo la sua stagione congressuale in modo trasparente ed alla luce del sole, mentre altre forze politiche sono affaticate ed appesantite dai guai giudiziari per le firme false sulle candidature, come a Palermo, dalla scarsa democrazia al proprio interno e da classi dirigenti dilaniate dalla faticosa ricerca di una leadership egemone. Ma la Pasqua è soprattutto segno di resurrezione e salvezza per tutti i cristiani ed affidarsi al divino Salvatore è la miglior cosa si possa fare in questo difficile frangente.

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