Tempesta sul Pd umbro

 

di Pierluigi Castellani

La tempesta giudiziaria che con inaudita violenza ha colpito la sanità e il PD dell’Umbria non può non lasciare sgomenti quanti, militanti e simpatizzanti democratici, non possono certamente dimenticare, che il servizio sanitario umbro è annoverato tra i migliori del nostro paese e che il PD stava riprendendo iniziativa politica, rivelando una passione ed un dinamismo insperati. Ciò che colpisce sono soprattutto gli arresti domiciliari per l’assessore alla salute Luca Barberini e per Gianpiero Bocci da pochi mesi eletto segretario regionale del partito con il 63% dei consensi, e che l’inchiesta coinvolga anche  la presidente della regione Catiuscia Marini anche se come solo indagata. Tutti politici molto stimati per il loro lungo impegno nelle istituzioni e per i risultati raggiunti dalla regione a guida democratica. Naturalmente non sono pochi quelli che notano come ancora una volta i provvedimenti dei giudici scatenino una gogna mediatica dimenticando ,che per la nostra Costituzione ci sia sempre la presunzione di innocenza per gli indagati. Ma è evidente che l’occasione è troppo ghiotta per chi vuole contrastare il PD e tutto il centrosinistra nella prossima consultazione elettorale, che vede chiamate al voto città importanti della regione  in concomitanza, tra l’altro, con il rinnovo del parlamento europeo. In questo momento di turbolenza sembra in ogni caso doveroso rinnovare piena fiducia nell’ operato della magistratura e nel tempo, che in molti casi è sempre galantuomo. Giova ricordare come di recente si sia conclusa con la piena assoluzione la vicenda, allora molto clamorosa ,dell’ ex sindaco di Roma Ignazio Marino e come in altri casi si siano attesi molti anni prima della piena assoluzione di politici incappati nelle maglie della giustizia. Basti richiamare, uno per tutti, il caso dell’allora sindaco di Pescara D’Alfonso poi divenuto presidente della regione Abruzzo ed ora deputato. Questo non certo per minimizzare la vicenda umbra, ma per richiamare tutti al dovere di rispettare la Costituzione e per sperare che il confronto politico venga fatto sulle idee e sulle rispettive piattaforme programmatiche messe in campo. In Umbria a fine maggio si dovranno scegliere gli amministratori delle città e si dovranno dare indicazioni sul destino dell’Europa, che siamo chiamati a scegliere, e non su indagini tutt’ora in corso e su accuse ancora tutte da provare. La speranza è che la vicenda giudiziaria non si dilunghi eccessivamente, perché sta proprio nella lentezza  dei processi uno dei mali della giustizia italiana. Del resto siamo anche sicuri, che chi è ora oggetto di provvedimenti giudiziari così pesanti saprà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati, difendendosi nel processo e non già sfuggendo al processo come qualcuno recentemente ha fatto attraverso un discusso voto del parlamento. Il PD umbro per la sua storia, per l’impegno nelle istituzioni fino ad ora dimostrato, per le speranze suscitate durante l’affollata presenza alle ultime primarie, merita in ogni caso un doveroso rispetto.