Perugia, decesso per overdose di sostanze: carabinieri arrestano tunisino

PERUGIA – Continua senza sosta, anche al di fuori dei confini regionali, il duro contrasto all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte dei Carabinieri di Perugia, grazie alla sinergia tra le varie articolazioni dell’Istituzione dislocate sul territorio nazionale.

I militari appartenenti alla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Perugia, infatti, nelle ultime ore, coadiuvati dal personale della Compagnia Carabinieri di Sanremo (IM), a coronamento di una complessa e itinerante attività investigativa iniziata nel 2017, hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, un cittadino tunisino, classe ’92, già noto alle cronache giudiziarie locali, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’attività d’indagine da cui è scaturito l’arresto trae origine dal decesso, avvenuto nell’agosto 2017, di un cittadino italiano il quale, in conseguenza dell’assunzione di un mix di eroina e cocaina, ha subito un fatale arresto cardiocircolatorio all’interno della propria abitazione.

I successivi accertamenti, condotti sia con metodi tradizionali che mediante l’utilizzo di indagini tecniche, hanno consentito di ricostruire le dinamiche immediatamente antecedenti la morte del giovane e di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’odierno ristretto; infatti, a seguito dell’escussione di vari soggetti e dei contestuali riconoscimenti fotografici, si è risaliti all’identità dell’intestatario dell’utenza telefonica emersa nel corso dell’analisi dei tabulati di traffico e contattata dal defunto per l’acquisto dello stupefacente rivelatosi poi letale.

A nulla è servito il tentativo di allontanamento da parte dell’arrestato, il quale, dopo aver lasciato la città di Perugia, è stato localizzato e neutralizzato, grazie alla determinante collaborazione tra i Comandi operanti, nella città di Sanremo (IM), da parte dei Carabinieri della locale Compagnia.

Il predetto, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Imperia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria inquirente.