Perugia, più sicurezza a Ponte San Giovanni. Bocci: “Non solo sicurezza ma anche rispetto delle forme di convivenza civile”

PERUGIA – Lunedì sera a Ponte San Giovanni oltre 100 persone si sono incontrate per discutere di una tematica fortemente sentita nel territorio, quella della sicurezza. L’assemblea, alla quale era presente il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci, è stata ideata dal circolo locale del PD, che, confrontandosi con la cittadinanza e in particolare con le associazioni del posto, ha colto l’urgenza di un confronto che si aprisse alle diverse realtà che animano il quartiere, per tentare di dare risposte costruttive a quanti, da prospettive diverse, vivono come “non sicuro” il luogo nel quale abitano. Anche la scelta dei relatori è stata mirata a coinvolgere coloro che, a partire dal proprio ruolo e dalle proprie specificità, potessero dare uno spaccato quanto più ampio possibile sulle strategie da mettere in campo per affrontare il problema dell’(in)sicurezza. L’obiettivo era quello di riuscire ad avere un dibattito aperto, non pregiudiziale e che consentisse di creare percorsi e progettualità condivise, in un clima inclusivo e propositivo; obiettivo che, come ha anche evidenziato nelle conclusioni il sottosegretario Bocci, è stato di certo raggiunto.

IMG_4250L’iniziativa è stata infatti l’occasione per fare il punto della situazione su tanti piccoli e grandi problemi del territorio, a cominciare dai nuovi e indecenti fenomeni di prostituzione tra la chiesa e la scuola, segnalati da un nutrito gruppo di mamme della zona, fino alla incerta situazione delle aree ex-Margaritelli ed ex-De Megni, ancora abbandonate e a rischio di diventare rifugio della microcriminalità: Erica Borghesi, consigliera comunale del PD, ha delineato la situazione attuale e avanzato proposte per una soluzione tempestiva, che possa coinvolgere anche la Regione dell’Umbria e le Università della nostra città. Barbara Pilati, ARCI Perugia, ha parlato di integrazione dei rifugiati (con particolare riferimento all’esperienza dell’Ostello di Ponte Felcino), di prostituzione, della tratta e dello sfruttamento delle donne, illustrando quali progetti l’associazione mette in campo nel contrasto a questi fenomeni. La professoressa Iva Rossi, dirigente dell’Istituto comprensivo Perugia 12, ha evidenziato i successi di inclusione della scuola, sottolineando come le quarantadue culture presenti nel territorio siano una ricchezza da valorizzare e quale fondamentale ruolo possa giocare la sinergia tra scuola e famiglia nell’arginare e prevenire certi fatti che generano insicurezza. È stata poi la volta di Massimo Pici, segretario provinciale del SIULP, sindacato di polizia, che ha ricordato le quotidiane azioni di contrasto alla microcriminalità delle forze dell’ordine e le attività che il sindacato svolge nel recupero delle vittime della violenza. Fabrizio Ricci, referente Libera-Perugia, ha parlato invece dell’attività svolta per promuovere legalità e giustizia, dei beni confiscati nella nostra regione alle mafie (tra i quali l’azienda agricola di Pietralunga) e ha ricordato le inchieste contro camorra e ‘ndrangheta che hanno coinvolto Ponte San Giovanni, come l’indagine “Quarto passo” che ha portato al rinvio a giudizio di 57 presunti ‘ndranghetisti, condotta dal Maresciallo Fringuello, comandante della Caserma dei Carabinieri di Ponte San Giovanni, che era presente all’assemblea per ascoltare direttamente dalla voce dei cittadini i problemi del quartiere.

Sono seguiti poi gli interventi spontanei dei cittadini e dei rappresentanti delle associazioni locali, che hanno presentato nello specifico quali sono i motivi e i fenomeni che non fanno percepire il territorio come “sicuro”, ma anche quali sono le strategie fino a questo momento messe in campo per migliorare il territorio ed esserne protagonisti attivi.

Il sottosegretario Bocci ha concluso l’assemblea ricordando che la Caserma dei Carabinieri di Ponte San Giovanni è stata potenziata proprio a seguito degli impegni assunti in una precedente assemblea pubblica sulla sicurezza che si svolse tre anni orsono. E che tale Caserma può vantare personale di eccellenza come il maresciallo Fringuello. Bocci ha proseguito ricordando che la sicurezza non si raggiunge solo con la repressione della criminalità, ma anche con la coesione sociale e la partecipazione dei cittadini del territorio che sono stati invitati più volte a rendersi parte attiva nella collaborazione con le forze dell’ordine segnalando, senza timori, tutte le situazioni che rischiano di scivolare nell’illegalità. Bocci ha poi apprezzato l’alto senso di civiltà e responsabilità dell’assemblea nell’affrontare certe tematiche e lo spirito sempre propositivo che ha animato l’iniziativa, che da tutti è stata letta come un’importante opportunità per iniziare a costruire percorsi condivisi mirati a migliorare il territorio e a renderlo più sicuro. «Su Ponte San Giovanni è in atto un lavoro molto capillare – ha detto il sottosegretario Bocci -. Sappiamo che c’è ancora molto da fare per quanto riguarda la presenza di balordi riconducibili allo spaccio e alla prostituzione. I cittadini hanno riconosciuto notevoli passi avanti, ma certe forme aggressive di presenza non possono essere tollerate specie nelle vicinanze di parchi e centri di aggregazione come parrocchie e scuole. Qui la questione non è soltanto di sicurezza, ma anche di rispetto e buon costume. Di rispetto per le forme di convivenza civile. Il degrado va combattuto con la partecipazione delle istituzioni e dei cittadini a fianco delle forze dell’ordine. Perché nonostante lo straordinario lavoro fatto sul versante sicurezza, e in particolare dai carabinieri della stazione oltre che dal reparto prevenzione crimine con un controllo del territorio che serve da deterrente, serve anche fare rete tra i cittadini».

 

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