Allarme farmaci, carenza anche in Umbria: “Manca il 40%” ma non è emergenza. L’appello dei farmacisti: ” Non fate scorte”

E’ una vera e propria carenza di farmaci quella a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane. A mancare all’appello molti farmaci da banco, tra cui comuni antinfiammatori o antipiretici a base di ibuprofene e ketoprofene (come Moment e Oki) e paracetamolo (come Tachipirina ed Efferalgan) oltre che alcuni antibiotici come l’Amoxicillina e quelli a base di cefalosporine come Cefixoral. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Agenzia Italiana del Farmaco sono 3.200 i medicinali che scarseggiano. Problematiche anche per i farmaci importanti come quelli per l’ipertensione e l’epilessia e alcuni antitumorali. La situazione è tutt’altro che semplice anche perché chi si deve curare rischia davvero di non poterlo fare. Tutto questo in un momento difficile anche per gli ospedali e le strutture sanitarie che devono affrontare le nuove ondate di influenza e Covid. Anche in Umbria si sta registrando un vero e proprio assalto al bancone con i farmacisti costretti a spiegare ai pazienti le ragioni di tale carenza e a suggerire l’utilizzo di farmaci equivalenti. “In Umbria manca il 40% dei farmaci, ci difendiamo con i generici ma la situazione è sinceramente preoccupante”, ha commentato alcuni giorni fa Augusto Luciani, presidente di Federfarma Umbria. ” Per fortuna – aggiunge lo stesso Luciani – non c’è carenza in Umbria dei farmaci salva vita. Raccomandiamo comunque alla gente di non fare scorte perché non ha molto senso”. In molti si chiedono quanto durerà questa carenza. “Qualche settimana ancora”, risponde il presidente di Federfarma Umbria. Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, spiega che ” non c’è una emergenza, c’è un problema nella reperibilità di alcuni specifici farmaci ma esistono i rispettivi equivalenti e le preparazioni galeniche. Quindi, non è emergenza ma solo indisponibilità”.  C’è comunque da dire che le farmacie dell’Umbria finora sono riuscite a sopperire alle carenze. I casi in cui le persone non vengono soddisfatte sono rari e i farmacisti umbri sono disponibili a trovare valide alternative con un farmaco corrispondente, equivalente o generico. Resta però un rischio anche nella nostra Regione: la corsa in farmacia per accaparrarsi i medicinali potrebbe far crescere la carenza. Per questo l’invito dei farmacisti resta quello di non fare accaparramento di scorte da tenere in casa, togliendoli così a chi in questo momento ne ha bisogno. Insomma, serve oggi più che mai una “collaborazione virtuosa”.