Aumentano i nuovi casi Covid in Umbria, sale il tasso di positività: ecco chi sono i pazienti ricoverati e le patologie che si portano dietro

Dopo settimane di miglioramento, per l’epidemia Covid in Umbria nella settimana 20-26 aprile si registra un aumento dei nuovi casi del 19,3% rispetto alla precedente. Con un peggioramento per i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti, 1.431, mentre erano 1.418 quelli indicati il 21 aprile. Lo rileva il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe. Purtroppo un dato che trova conferma dai risultati di oggi, giovedì 28 aprile 2022. Nelle ultime 24 ore è tornato prepotentemente a crescere il numero dei nuovi casi: 1.628 nuovi contagiati e 1.444 guariti, con gli attualmente positivi che salgono a 12.493, più 184 rispetto a ieri. Sono stati analizzati 6.563 tamponi, tra molecolari e test antigenici, con un tasso di positività che schizza al 24,8%, il doppio rispetto al 12,1% di ieri mentre era al 16,9% il 21 aprile scorso. Insomma, la curva torna a salire e il virus circola pesantemente su tutto il territorio dell’Umbria.  Buone notizie, invece, arrivano dagli ospedali umbri: nelle ultime 24 ore ci sono 12 ricoveri in meno, anche se i pazienti positivi ricoverati sono sempre tanti (212) di cui quattro in terapia intensiva. Per fortuna non ci sono nuovi decessi. E’ lo stesso assessore alla salute della Regione dell’Umbria, Luca Coletto,  a riconoscere il forte aumento di nuovi casi. “Questa crescita – afferma Coletto – è legata sicuramente al lungo ponte del 25 aprile e alle vacanze pasquali. Dimostra però ancora una volta l’importanza della responsabilizzazione e che non dobbiamo soprattutto abbandonare le misure di prevenzione, come l’utilizzo della mascherina e il lavaggio delle mani”. In merito ai ricoveri dei pazienti Covid, Coletto evidenzia che oltre il 50% di questi arriva in ospedale per patologie o problematiche di salute non legate al virus e poi, in occasione del triage obbligatorio per l’ingresso, scopre di essere positivo. Relativamente ai ricoveri Covid invece, i medici evidenziano situazioni meno gravi nei soggetti vaccinati con ciclo completo che presentano raramente polmoniti interstiaziali gravi e altre complicanze che possono richiedere il ricovero in terapia intensiva, mentre i sintomi più gravi vengono riscontrati in soggetti non vaccinati. ” La vaccinazione quindi – continua ancora Coletto – rappresenta la soluzione principale per salvaguardare la salute e limitare il più possibile gli effetti più gravi della malattia prodotta dal Covid. Di conseguenza è necessario che tutti i soggetti fragili e gli over 80 siano coperti anche con quarta dose di vaccino”. Dal report del nucleo epidemiologico regionale emerge che l’ Rdt sulle diagnosi calcolate per gli ultimi 14 giorni con media mobile a sette giorni è in leggero aumento attestandosi ad un valore di 1,07. Comunque tutti i distretti sanitari dell’Umbria hanno l’incidenza inferiore a 1.000 casi per 100 mila abitanti. La più elevata è riscontrata nel distretto dell’Alto Chiascio  ed è pari a 989 casi per 100 mila abitanti. Nella settimana tra il 18 e il 24 aprile si sono registrati cinque decessi.