Caro energia, ristorazione sull’orlo del fallimento: in Umbria costi triplicati. Si ferma l’Ast

Sarà un autunno difficile per le imprese dell’Umbria, travolte dalla crisi energetica e dall’aumento del costo delle materie prime. Le bollette sono triplicate e le spese sono diventate insostenibili. In base alle stime delle associazioni (Confartigianato, Confcommercio), i settori più colpiti anche in Umbria sono il manifatturiero, i trasporti, l’edilizia, i servizi alla persona e la ristorazione. Sono molti a Perugia e nelle altre città della regione i bar, pasticcerie, cioccolaterie a rischio chiusura, con una ricaduta occupazionale di qualche migliaio di addetti. Del resto, l’energia è passata dal 10 al 40 per cento di impatto sui costi di produzione: chi lo scorso anno pagava una bolletta di circa tremila euro oggi supera i 12.500. Chi si trova in una situazione di solidità economica riuscirà a fronteggiare lo tsunami, ma gli altri rischiano di non farcela. C’è chi prevede che le chiusure supereranno quelle registrate  durante la pandemia. Un noto e brillante ristoratore di Perugia, con alte responsabilità anche nell’associazione di imprese più importante dell’Umbria, ha mostrato l’ultima bolletta arrivata: 19.000 euro. ” Nessuno può pensare di pagare somme così esorbitanti, in questo modo si mettono a rischio centinaia di posti di lavoro”, aggiunge un ristoratore del centro storico del capoluogo umbro. Insomma, si rischia seriamente un crac economico e occupazionale. Nelle ultime ore qualcosa si sta muovendo. Alla richiesta del governo italiano di mettere un tetto al prezzo del gas sono arrivate le prime aperture da Berlino. L’UE sta lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale. L’ipotesi è quella di sganciare i prezzi dell’elettricità da quelli del metano, con il governo pronto a cercare fondi per bollette e imprese. Il momento è quello giusto perché i costi non più sostenibili per famiglie e imprese stanno spingendo la Germania a rivedere le proprie posizioni così come l’Olanda, la cui Borsa del gas sta traendo grandi benefici dall’impennata dei prezzi del gas. Brutta notizia arriva anche da Terni: Giovanni Arvedi ha annunciato il blocco di Ast anche oltre agosto. Arvedi non ha nascosto le proprie preoccupazioni durante la 31° edizione del premio “San Valentino”, “per una situazione che rischia di produrre conseguenze pesanti per l’Europa, l’Italia e per tutto il tessuto produttivo. La stessa CNA dell’Umbria, attraverso il suo presidente Michele Carloni, sottolinea che “se non ci saranno interventi di sostegno immediati, decine di migliaia di imprese in Umbria saranno costrette a fermare le attività riattivando gli ammortizzatori sociali per i loro dipendenti”. Il numero uno degli artigiani umbri ricorda che “senza interventi di contrasto immediati, la recessione è sicura. Serve un atto di responsabilità da parte di tutti”. Sono tanti i ristoratori e baristi di Perugia, Foligno, Spoleto, Terni che mostrano le bollette di luglio: raddoppiate e in più casi triplicate rispetto all’anno scorso. E il peggio, dicono, deve ancora venire perché c’è da fare il calcolo sui consumi di agosto. Il caro energia erode i margini, appesantisce i conti, vanifica gli sforzi fatti e rischia di pregiudicare la qualità.  Se le bollette di luglio sono state una sberla, quelle di agosto rischiano di essere un pugno. Con molte aziende che rischiano di andare a gambe all’aria.