Collasso sanità, in Umbria il 64% dei medici internisti ospedalieri ha pensato di licenziarsi

In Umbria un terzo dei medici internisti (36%) dichiara di essere in “burn-out” (l’insieme di sintomi determinati da uno stato di stress permanente) e il 64% riferisce di aver pensato di licenziarsi nell’ultimo anno e di sentirsi emotivamente sfinito al termine di ogni giornata lavorativa. Emerge da un sondaggio nazionale condotto dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri, presentato a Milano al suo 28esimo Congresso nazionale. Il 55% rivela di essere frustato ed esaurito dal proprio lavoro e di lavorare troppo duramente, ma nonostante questo non perde la passione per la propria professione. Il 90% ritiene di affrontare efficacemente i problemi dei propri pazienti, di essere rallegrato dopo aver lavorato con i pazienti e di influenzare positivamente la vita di altre persone attraverso il proprio lavoro. Il 73% afferma anche di aver realizzato cose di valore con il proprio lavoro ma teme che con il tempo il suo lavoro possa indurirlo emotivamente. Il Covid ha inciso negativamente sulla vita di poco più della metà dei medici umbri (55%). ” Senza dubbio – commenta Marco Giuliani, presidente della Federazione dei medici internisti ospedalieri dell’Umbria – ad incidere negativamente sulla maggioranza dei medici umbri è stata la pandemia . Quello che mi sento di sottolineare, a commento di quanto emerso da questo studio, è che probabilmente nella popolazione generale non si riesca a comprendere bene quanto disagio ci sia nel personale medico e quanto invece sia indispensabile l’appoggio e l’impegno di tutti per cercare di evitare il collasso del nostro sistema sanitario nazionale”. I