Elezioni Terni, centrodestra: decide Roma, si ragiona sulla Alessandrini. Centrosinistra: niente accordo, Pd e M5S in ordine sparso

E’ ormai in mano ai vertici nazionali del centrodestra la scelta della candidatura a indaco di Terni. Hanno dato infatti esito negativo gli incontri, compreso quello di ieri, tra i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia per trovare una sintesi tra i nomi sul tavolo. Secondo quanto si apprende oggi potrebbe arrivare, in tarda serata, una decisione. Nei giorni scorsi i vari partiti della coalizione avevano auspicato e assicurato una candidatura unitaria ma il rischio di una spaccatura sul comune di Terni non appare del tutto scongiurata. Questo quando mancano poco più di due settimane al termine per la presentazione delle liste. In ballo per la candidatura a sindaco ci sono ancora il sindaco uscente Leonardo Latini, che ha già ufficializzato l’intenzione di correre comunque, mentre Fdi, intenzionata a far valere il proprio peso nella coalizione, ha proposto l’assessore al bilancio Orlando Masselli. Ma, a questo punto, si fa sempre più strada l’ipotesi Valeria Alessandrini,  ex senatrice della Lega, che potrebbe rappresentare una candidatura di mediazione e accordo tra Lega e Fdi. Problemi anche nel centrosinistra. Sono, infatti, due le candidature a sindaco di Terni per le principali forze politiche, il Pd e il M5S. Sono il professore José Maria Kenny (Pd, Alleanza verdi sinistra, Civici) e dell’anestesista Claudio Fiorelli (M5S, Rifondazione Comunista, Partito dei comunisti italiani, civici). Nessun accordo infatti è stato raggiunto. “Al momento – afferma il consigliere regionale, ternano, pentastellato,Thomas DeLuca – abbiamo presentato al Pd una proposta di alleanza che parta da queste amministrative e arrivi alle elezioni regionali del 2024, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. Primarie ? Noi non siamo contrari, anzi, ma il metodo deve essere uniforme su tutto il territorio regionale. A Terni sosteniamo Claudio Fiorelli che è il candidato giusto per riuscire a vincere al ballottaggio contro la destra, in questo senso lo ritengo senz’altro più efficace di altre proposte oggi sul campo”. Per il segretario comunale dei democratici “sono diverse le ragioni per cui non è stato fin qui possibile convergere su una candidatura unica con il M5S. Noi abbiamo cercato una convergenza su Kenny anche con le altre forze dell’opposizione con cui ci accomuna l’obiettivo di evitare che sia di nuovo questa destra ad amministrare la città per altri cinque anni. Altri hanno preferito seguire strade diverse ma altrettanto rispettabili nel metodo e nel merito”. Poi aggiunge: “Sono convinto che all’eventuale ballottaggio, che io dò per scontato, tutto il centrosinistra saprà convergere con responsabilità sul proprio candidato”. Al momento si contano altre candidature come quella di Silvia Tobia (Potere  al Popolo), Paolo Cianfoni (Alleanza degli Innovatori) mentre il Terzo Polo, dopo il clamoroso passo indietro dell’ex primario Santino Rizzo, è nel caos.