Famiglie umbre a rischio usura per pagare le bollette, non solo piccoli commercianti ma anche impiegati pubblici

” Con il caro bollette abbiamo visto un aumento ma anche cambiare la platea di chi si rivolge a noi. Prima erano soprattutto piccoli commercianti oggi ci sono molti impiegati, sia pubblici che privati, percettori di redditi anche superiori ai mille euro”. Lo ha affermato il presidente della Fondazione umbra per la prevenzione dell’usura, Fausto Cardella, intervenuto ad un incontro sul tema del contrasto ai rincari energetici. ” La Fondazione – ha aggiunto Cardella – ha fatto il possibile per cercare di alleviare il più possibile la situazione, aiutando un centinaio di famiglie ed è ancora disponibile a farlo” L’ex procuratore generale di Perugia ha sottolineato il successo dell’iniziativa con l’erogazione di somme di denaro. “Ora le nostre condizioni ci consentono di proseguire solo se ci sarà un ulteriore sforzo che potranno fare i nostri soci, ovvero i sindaci e la Regione in primis”, ha proseguito Cardella. ” Se si riterrà di usarla come strumento per andare incontro a chi ha bisogno la Fondazione è pronta – ha concluso Cardella – ma in ogni caso un rapporto stretto con i Comuni per noi è condizione essenziale ed è necessario avere un coordinamento con gli enti locali”. Insomma, il caro bollette aumenta il rischio usura. Chi non riesce a pagare le bollette e non ha la possibilità di fare credito in banca, per disperazione finisce per rivolgersi alle persone sbagliate. Un vicino di casa, qualcuno che abita nello stesso quartiere. E’ la cosiddetta usura di prossimità. Si inizia con un prestito da amico e si finisce con gli interessi da pagare. E liberarsi dagli strozzini diventa assai difficile. ” In generale il pericolo di cadere nelle mani degli usurai sussiste anche quando si tenta di far fronte a debiti di poche centinaia di euro”, ha ricordato sempre Cardella. Purtroppo il sistema non aiuta in quanto l’accesso al credito sta diventando sempre più complicato, anche quando a fare da garanzia c’è la Fondazione per la prevenzione contro l’usura.