Parroco di Villa Pitignano contro le baby gang: “Chi non denuncia non farà il padrino”

“So che oltre a noi anche altre persone hanno denunciato”. Parla di reazione positiva “con messaggi  di solidarietà e vicinanza” da parte della popolazione di Villa Pitignano, una bella frazione del comune di Perugia, il giovane parroco don Nicolò Gaggia che ha deciso di non permettere più di fare il padrino o la madrina a battesimi e cresime a coloro che pur essendo venuti a conoscenza di episodi di violenza tra i giovani non denunciano. Lo ha sottolineato con determinazione rispondendo all’Ansa. ” Da alcuni mesi il nostro paese è al centro di fatti che coinvolgono minori contro minori – ha detto ancora il Parroco – o contro gli adulti, da tentativi di dare vita a risse a minacce. Ma anche insulti e altro nei confronti dei più piccoli, fatti che tendono a destabilizzare i ragazzi del posto. La mia reazione è stata quella di comunicare alla gente che l’impegno  per una vita cristiana è intrinseco  con quella sociale. Qualora uno veda dei fatti e non li denunci,  seppure per comprensibile paura, si fa in qualche modo complice. Non è più il momento in cui ciascuno può guardare il proprio orto e soprattutto può continuare a dire tengo i figli in casa per paura di quello che accade fuori”. Don Niccolò vuole stimolare i propri parrocchiani a riferire tutto, a non coprire condotte violente e a non tacere di fronte a circostanze odiose. Fare finta di non vedere, non sentire e non denunciare significa tradire se stessi. Chi tace – sembra voler dire il parroco di Villa Pitignano – rinnega la propria coscienza e la coscienza collettiva. ” Come diceva San Tommaso –  aggiunge don Niccolò – la Chiesa ha avuto sempre l’idea che la legge educa. Per questo ho deciso che se qualcuno vede ma non denuncia o invita gli altri a non farlo, e il parroco lo viene a sapere, gli venga interdetta la possibilità di fare da padrino o madrina perché non può essere d’esempio nella vita cristiana  ai più piccoli. Il mio – conclude il sacerdote – è un tentativo di educare in maniera chiara la gente”.  In poche parole, chi non denuncerà  gli atti di vandalismo e violenza ad opera di minorenni che subiscono gli abitanti di Villa Pitignano , non avrà la possibilità di fare da padrini o madrine per battesimi e cresime. Lo stesso quotidiano “La Nazione” si sofferma oggi sulla vicenda ricordando che Don Niccolò ha affidato il suo messaggio a una lettera pastorale pubblicata all’ingresso della Chiesa. Con “La Nazione” ha parlato di “incresciosi fatti prima, durante e dopo la messa del mercoledì sera al prefabbricato, eventi che si collocano sulla linea di un degrado sociale che è in atto nel nostro paese”. Il religioso ha denunciato poi tentativi di rissa, aggressione verbale e minacce a bambini, effrazione all’asilo delle suore. ” Non è più possibile leggere questi eventi come singoli e sporadici – ha affermato don Niccolò –  ma concatenati tra loro  e con altri che, in questi ultimi mesi soprattutto, l’ hanno preceduti”. E’ compito del prete denunciare tali fatti ? “Si. E’ compito primo del pastore difendere il proprio gregge, non solo dai pericoli spirituali, ma anche da quelli temporali, qualora ledano i diritti di Dio e la dignità stessa dell’uomo”, risponde con determinazione il parroco. “Sarà inoltre sospesa – ha annunciato il sacerdote – la possibilità di accedere alla Caritas parrocchiale, poiché non si può chiedere la carità  ad una comunità e poi rivoltarsi contro di essa”.