Perugia, sproporzione fra reddito e patrimonio: la Guardia di Finanza sequestra beni ad un uomo coinvolto nel traffico di stupefacenti

La guardia di finanza di Perugia ha eseguito un decreto di sequestro e contestuale confisca, in applicazione della normativa antimafia, dei beni di un uomo di origini campane, stabilmente dimorante nell’hinterland perugino. Il provvedimento è stato emesso su proposta della Procura della Repubblica di Perugia, che, in considerazione del profilo criminale, dell’esiguità dei redditi dichiarati e dell’evidente sproporzione rispetto al patrimonio nel tempo acquisito, ha ritenuto che lo stesso, “per il tenore di vita e la condotta, possa ritenersi vivere abitualmente con i proventi di attività delittuose”. Il destinatario della misura è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per reati in materia di droga e armi; risulta imputato, in diversi contesti penali, anche per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, ed è già stato sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Sotto il profilo economico, la ricostruzione da parte dei militari del Gico, anche mediante indagini finanziarie – riferisce la Procura del capoluogo umbro – ha evidenziato una capacità reddituale inconsistente, mai superiore ai seimila euro all’anno, insufficiente anche rispetto alle basilari esigenze di vita quotidiana del suo nucleo familiare, a fronte dell’acquisizione di asset immobiliari, nello specifico, un appartamento di sei vani, un garage di 120 metri quadrati e un terreno situato a Castel Ritaldi. La sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti patrimoniali è stata, quindi, ricondotta all’accumulo dei profitti illeciti da parte dell’uomo che negli ultimi 20 anni “si è persistentemente inserito nel circuito criminale del traffico di stupefacenti – spiega ancora la Procura di Perugia – assumendo un ruolo non marginale”.