Rientro a scuola, la protesta dei presidi: “Tutti in dad per due settimane”. In Umbria sindaci in ordine sparso

Non ci sono le condizioni per riaprire, facciamo restare gli studenti in Dad almeno fino al 24 gennaio. Anche in Umbria, come nel resto d’Italia, molti dirigenti scolastici chiedono di posticipare il ritorno in classe previsto lunedì. Col passare delle ore la voce che il rientro a scuola possa essere rinviato inizia ad essere insistente. Oggi non ci sarebbero le condizioni: mancano mascherine Ffp2 per tutti e manca il personale: anche in Umbria tra non vaccinati e positivi le assenze sono tali da non garantire il servizio. C’è inoltre il sospetto che la tempistica dei test e del tracciamento non sia migliorata rispetto alle settimane scorse con la scuola costretta ad aspettare i risultati dei tamponi effettuati per diversi giorni. Ma c’è anche chi sottolinea che il rientro in presenza in Umbria, con oltre trentamila positivi, rischia di mettere le istituzioni scolastiche di fronte ad una ripresa a singhiozzo, di attività didattiche per poche ore o solo per qualche classe. L’escalation dei contagi in Umbria, si viaggia ormai su una media giornaliera di 3000-3.800 casi, sta picchiando pesantemente sul mondo della scuola con docenti che si ammalano a catena lasciando le classi scoperte. Resta però il fatto che l’obiettivo del governo è sempre stato, fin da subito, garantire la scuola in presenza. Per questo si ribadisce anche in queste ore che il governo ha preso una decisione chiara: si torna in classe lunedì 10 con le nuove regole che garantiranno la maggiore sicurezza. La Regione Umbria ha previsto la riapertura per lunedì 10 gennaio ma anche in questa occasione, così come è avvenuto su altre vicende (mascherine all’aperto e annullamento degli eventi di fine anno), c’è molta confusione. Il Comune di Spoleto, ad esempio, ha deciso di posticipare il rientro in classe al 17 gennaio. Il Sindaco Andrea Sisti ha firmato mercoledì scorso un’ordinanza che ripristina la didattica a distanza dal 10 al 15 gennaio per tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili sia pubblici che privati. Analogo provvedimento è stato preso anche dal Comune di Campello sul Clitunno. Insomma, anche sulla scuola in Umbria si procede in ordine sparso. Ma questa, purtroppo, non è una novità.