Scuola Umbria, 25 classi in isolamento: contagi soprattutto tra i più piccoli. Complicato decidere le quarantene, dirigenti scolastici in difficoltà

Dopo una settimana di scuola arrivano i primi dati sui contagi tra gli studenti nelle scuole umbre. Arrivano alla spicciolata dalle Asl o dai presidi, dati secondo i quali si infettano soprattutto gli studenti di elementari e medie che non possono essere vaccinati. C’è da dire che si tratta ancora di numeri poco significativi e a detta degli esperti bisognerà aspettare almeno altre due settimane per valutare l’impatto delle riaperture sulla diffusione del virus e quanto la vaccinazione di insegnanti e studenti sia in grado di rallentare i contagi. Da una prima analisi i nuovi contagi sono soprattutto tra i più piccoli , nelle materne, elementari e medie, dove i bambini non possono essere vaccinati. Comunque, ad oggi sono 25 le classi in Umbria in isolamento così come 25 sono gli studenti risultati positivi mentre più di 600 ragazzi sono in isolamento fiduciario per essere stati a contatto con un coetaneo  contagiato.  Non ci sarebbe nessun operatore scolastico positivo mentre gli alunni contagiati frequentano le scuole dell’Infanzia (5), Primaria (7), scuole secondarie di primo grado (5), scuole secondarie di secondo grado (8). La città con il più alto numero di classi in isolamento è Perugia (8), segue Assisi (7), Alta Valle del Tevere (2), Media Valle del Tevere (2), Terni (2), Orvieto (2), Magione (1) e Alto Chiascio (1).  Nel frattempo stanno sorgendo problemi sulla cosiddetta “indagine epidemiologica” con i dirigenti scolastici sul piede di guerra perché  il rapporto con le Asl per rilevare i casi e decidere le quarantene è complicato. Dal Cts confermano che non c’è un automatismo per le chiusure ma è richiesta la cosiddetta “indagine epidemiologica”, che comprende anche l’effettuazione dei tamponi , per decidere le misure. La regola fissata dall’Istituto Superiore di Sanità è: quarantena per 7 giorni e tampone per i vaccinati; 10 giorni e tampone per i non vaccinati. Ma , per esempio, l’insegnante può essere considerato contatto non stretto e dunque escluso dalla quarantena, se, come prescritto dal protocollo, è rimasto con mascherina alla cattedra che deve essere a due metri di distanza dai banchi. La questione delle quarantene, quindi, anche se più ordinata dello scorso anno, sta creando non poche incomprensioni. In Francia, ad esempio, per limitare il ricorso alla Dad, gli studenti vaccinati sono esenti dalla quarantena. Per ora il Cts non ne ha discusso e le Asl sono contrarie perché l’indagine per stabilire i contatti strettissimi richiederebbe molto più personale.