Stabili le condizioni di Marta e Cristina, si mobilitano i medici del Silvestrini. Volo di Stato per riportarle a Perugia

Sono stabili le condizioni di Marta Orsini e Cristina De Propris, le due dottoresse 31enni, specializzande in anestesia , ferite nell’incidente stradale di venerdì scoso in Giordania dove è morta la loro amica Lucia Menghini. Da ieri, accanto a loro, ci sono i genitori volati in Giordania con il primo aereo disponibile dall’aeroporto di Bologna. In stretto contatto con i medici dell’Ospedale di Amman ci sono anche i sanitari della terapia intensiva dell’Ospedale di Perugia, in particolare il responsabile della struttura complessa Edoardo De Robertis. Le notizie che arrivano dalla Giordania fanno  sperare anche se le due 31enni sarebbero ancora intubate e i medici stanno monitorando i diversi parametri vitali. Resta da capire se le due tirocinanti hanno riportato danni particolari dal violento tamponamento, subito da un furgone nella zona di Aqaba, cittadina a sud della Giordania e distante circa 300 chilometri da Amman. Secondo una prima ricostruzione sembra che, dopo l’incidente, Marta e Cristina siano state trasportate in ambulanza nella capitale, un viaggio lungo e impegnativo. Una corsa verso il nosocomio di Amman durata circa quattro ore, un tempo sicuramente non breve viste le condizioni delle due giovani perugine. Le tre anestesiste avevano preso in noleggio l’autovettura, Lucia Menghini si trovava nel sedile posteriore e sarebbe stata sbalzata fuori dall’auto. In queste ore si sta provando ad organizzare un volo straordinario per poter riportare in Umbria Marta e Cristina, per poi ricoverarle all’Ospedale di Perugia. I colleghi del Santa Maria della Misericordia hanno già dato la loro disponibilità e sono pronti a salire in aereo per garantire il trasferimento. Una ipotesi che però dipenderà molto dalle condizioni delle due giovani anestesiste, considerato che ogni tentativo dovrà essere fatto in assoluta sicurezza. Da questo punto di vista sono stati interessati anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e quello della Difesa Lorenzo Guerini. L’ipotesi è quella di un volo di Stato. Infatti, il cosiddetto “volo blu” può essere disposto anche per ragioni sanitarie d’urgenza, in favore di cittadini italiani gravemente ammalati o traumatizzati, nei casi di pericolo di vita accertato, quando non siano trasportabili con altri mezzi e non sussista nel luogo ove si trovano, la possibilità di fornire adeguata assistenza. L’impiego degli aeromobili di Stato è autorizzato da Palazzo Chigi.