Vaccino ai bambini, via libera per la fascia dai 5 agli 11 anni: si parte prima di Natale. Doppia iniezione con dosaggio ridotto

L’Agenzia europea per i medicinali ha dato il via libera alla vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni. Doppia somministrazione con Pfizer-Biontech: doppia dose con iniezione a distanza di tre settimane l’una dall’altra, ma con dosaggio ridotto a un terzo. Ora manca soltanto l’ ok della Commissione europea e quello dell’Agenzia italiana del farmaco, che ha convocato il comitato tecnico scientifico dall’ 1 al 3 dicembre. Superati i due passaggi autorizzativi, le prime fiale a uso pediatrico potrebbero essere disponibili prima di Natale. Secondo l’Agenzia europea per i medicinali, nella fascia 5-11 anni, i benefici “superano di gran lunga i rischi, soprattutto nei bambini con condizioni che aumentano l’esposizione al Covid grave”. L’ Agenzia ha approfondito uno studio condotto su 2000 bambini: il vaccino è risultato efficace al 90,7% nel prevenire il Covid sintomatico. Gli effetti indesiderati sono “simili a quelli osservati negli adulti, ma in forma comunque lieve”. Un pò di dolore e gonfiore dove è stata fatta la iniezione, stanchezza, mal di testa e brividi. La somministrazione verrà fatta molto probabilmente negli hub esistenti con percorsi dedicati. Per i pediatri il via libera “è una bella notizia perché va tutelata la salute dei bambini e va bloccata la circolazione del virus”. L’uso del vaccino sui bambini è già stato autorizzato negli Usa e in Israele mentre in Cina sono già partiti. Gli esperti continuano a ribadire l’importanza del vaccino per i bimbi: evita le complicazioni di un’infezione, che sono meno gravi rispetto agli adulti ma possono esserci; si rendono più sicure le scuole; aiuta a raggiungere l’immunità di gregge. Anche perché la variante Delta colpisce abbastanza i bambini, soprattutto quelli più fragili.  Nel 2020, secondo uno studio della massima autorità americana per il controllo delle malattie infettive (Cdc) , il 3% dei piccoli hanno avuto l’infezione, oggi siamo al 25% perché circola la variante Delta, molto più contagiosa. Ora è partito il conto alla rovescia  ma tutto fa pensare che si partirà, anche in Umbria, verso metà dicembre.