Case di riposo e Rsa: l’allarme dei sindacati. Usl 1 li convoca per Rsa Serpilli

Perugia – I sindacati dei pensionati dell’Umbria esprimono “grande preoccupazione” per la situazione “esplosiva” di numerose strutture per anziani della regione dove i casi di contagio da Coronavirus si moltiplicano a un ritmo impressionante. Per Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil è preoccupante, inoltre, l’ipotesi di trasformazione in struttura covid della RSA Seppilli di Perugia, come già denunciato anche dalle categorie dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.
“Una scelta preoccupante e potenzialmente disastrosa – affermano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria – che riporta subito alla mente la tragica vicenda delle Rsa lombarde a partire dalla più nota, quella del Pio Albergo Trivulzio. Non è questa – sostengono i sindacati dei pensionati – la strada per tutelare la salute dei cittadini umbri e tantomeno quella degli anziani”.
“Per evitare che si intraprendano scelte sbagliate e pericolose rinnoviamo la richiesta di incontro inviata nei giorni scorsi alla presidente Tesei e all’assessore Coletto, per affrontare il nodo della condizione degli anziani in Umbria in questa difficilissima fase, nella quale sono già in essere importanti focolai di contagio all’interno di residenze e case di riposo – continuano i sindacati – Invieremo inoltre nelle prossime ore una richiesta di incontro al direttore generale della USL Umbria 1 e alla direzione della Rsa Seppilli per conoscere le condizioni degli anziani ricoverati nella struttura e le eventuali conseguenze di una sua conversione in Rsa Covid”.
Per Spi, Fnp e Uilp “la salute degli anziani è un bene prezioso per tutta la comunità che deve essere tutelato come diritto individuale, ma anche come bene collettivo, a salvaguardia di una generazione che ha costruito, non retoricamente ma oggettivamente, il Paese e l’Umbria. Per questo è necessaria una regia condivisa delle scelte a tutela delle fasce più fragili della popolazione”. “Da parte nostra – concludono Spi, Fnp e Uilp dell’Umbria – intraprenderemo ogni azione sindacale utile a tutelare la salute degli anziani umbri, senza escludere, ove fosse necessario, il ricorso agli organi giudiziari”.

 

È arrivata la convocazione d’urgenza per i sindacati da parte della direzione della Usl Umbria 1 dopo la protesta portata stamattina davanti alla Rsa Seppilli di Perugia, che la Regione Umbria intende convertire in struttura Covid.
“La direzione – riferiscono in una nota Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria – ci ha esposto il piano di conversione di una parte della Rsa, che sarà destinata casi di Covid a bassa intensità di cura. Come organizzazioni sindacali, abbiamo subito espresso la nostra contrarietà ad un sistema misto, che mette a rischio la salute di pazienti e operatori”.
A fronte delle posizioni espresse dai sindacati, la direzione si è impegnata a non avviare la conversione prima dell’arrivo di personale aggiuntivo dedicato alla struttura Covid che sarà strutturata in pieno isolamento; ad attendere altresì la fine delle procedure organizzative volte a garantire la piena separazione strutturale e fisica (con personale esclusivamente dedicato); a fornire DPI e formazione per il personale e a garantire la disponibilità a un confronto costante, condividendo la documentazione relativa all’organizzazione e al documento del rischio.
“Resta ancora aperto – aggiungono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – il problema della gestione della residenza protetta ospitata nell’edificio, per la carenza di personale che non garantisce la strutturazione di turni dedicati e mette a rischio di promiscuità nell’organizzazione del lavoro. Da parte nostra non abbasseremo minimamente la guardia – concludono i sindacati – e richiameremo costantemente agli impegni presi la direzione, per una piena tutela del personale e degli anziani ospitati nella struttura”.