Il Social Housing prende forma a Bastia con un nuovo progetto edilizio

BASTIA UMBRA – Saranno cinquecento i residenti a poter beneficiare di un nuovo progetto edilizio che prenderà forma a Bastia Umbra, nella sede delle ex officine meccaniche Franchi, non distanti dal centro. Le palazzine che verranno costruite saranno cinque composte complessivamente da centocinque appartamenti. L’assessore all’assetto del territorio Francesco Fratellini spiega che «l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Ansideri ha accolto con favore il progetto proposto dal fondo di investimento (partecipato anche dalla Cassa Depositi e Prestiti) che ha acquisito l’area del secondo stralcio del Paim Franchi dove, fra l’altro, saranno realizzati questi alloggi di Social Housing (edilizia residenziale sociale) destinati a famiglie e individui che con difficoltà potrebbero rivolgersi al libero mercato immobiliare. Non si tratta però – precisa Fratellini – di case popolari. L’obiettivo del social housing è quello di creare una comunità il più possibile ricca ed equilibrata. Non solo residenze, ma anche un supermercato e negozi di vicinato. A tal fine stiamo predisponendo la convenzione con l’attuatore del piano che detterà le regole per l’assegnazione degli alloggi». Il costo dell’affitto sarà calmierato e per beneficiare dei nuovi appartamenti sarà necessario disporre di un reddito minimo utile per pagare l’affitto o la rata del mutuo, sarà prevista anche la formula dell’affitto/riscatto, alcuni appartamenti saranno riservati alle forze dell’ordine. Inoltre il requisito della residenza in Italia da un determinato numero di anni sarà un aspetto indispensabile per l’aggiudicazione dell’abitazione. LE case destinate agli alloggi di social housing saranno novantaquattro, mentre una ventina di appartamenti saranno collocati attraverso il libero mercato. La costruzione delle palazzine richiederà le necessarie opere di urbanizzazione e la conseguente modifica della viabilità, compreso il sottopasso di via Firenze. L’assessore traccia un cronoprogramma dei lavori relativi al sottopasso sostenendo che potranno cominciare entro trenta giorni dalla realizzazione dell’argine sul Tescio, un’opera di difesa idraulica richiesta dall’Autorità di bacino del fiume Tevere per prevenire il rischio esondazioni». E così le due parti della città non saranno più separate e potranno così divenire uno spazio unico senza soluzioni di continuità.

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