In Umbria pensioni più basse della media nazionale

PERUGIA – “I dati aggiornati dell’Inps relativi agli importi messi in pagamento nel 2019, mettono in evidenza il gap negativo che caratterizza la nostra regione sul piano economico e sociale”, a dirlo è Mario Bravi, presidente Ires Cgil.

“Oltre alla differenza e le criticità sul terreno salariale, su quello dell’andamento del PIL e degli investimenti, si conferma e si consolida una differenza in negativo, anche per quanto riguarda il trattamento pensionistico, che in Umbria, secondo nostre elaborazioni su dati INPS, vede una differenza in negativo per quanto riguarda il trattamento economico delle pensioni di vecchiaia pari a -5.4 %, mentre come si evince dalla tabella allegata, la media complessiva dei trattamenti pensionistici segna in Umbria un pesante -6,2%”.

“E in questo contesto il governo in carica, si appresta a riprendere e a trattenere i soldi delle rivalutazioni, quindi contribuendo a peggiorare la condizione anche dei pensionati umbri”.

Vediamo nel dettaglio il numero delle pensioni e il relativo trattamento economico.

TIPO DI PENSIONENUMEROIMPORTO MEDIO MENSILE UMBRIAIMPORTO MEDIO MENSILE ITALIADIFFERENZA
VECCHIAIA150.3601.1321.197-5.4 %
INVALIDITÀ23.426730,7705,95+3%
SUPESTIDE60.469601,92634,35-5%
ASSEGNI SOCIALI12.269422,1443,7-4,7%
INVALIDI CIVILI65.523448,31432,46+3.7%
TOTALE310.047830,2885,9-6,2%

“La tabella indica le prestazioni pensionistiche che assommano complessivamente al numero di 310.047, che chiaramente non corrispondono al numero dei pensionati evidentemente inferiore, tenendo conto che soprattutto alcune persone possono essere titolari di più prestazioni. Infatti il numero dei pensionati corrisponde a 234.255 unità, di cui 103.322 maschi e 130.943 femmine. Dai dati dell’Inps e da quelli che abbiamo elaborato, emerge l’esigenza di tutelare la condizione economica e sociale della popolazione umbra (circa il 25%) che dal 2001 ad oggi ha visto erodere il proprio potere d’acquisto reale di circa il 30%”.