La sfida di Vittoria Ferdinandi e i limiti della sinistra: non basta l’entusiasmo per battere la destra

Dopo pochi giorni dalla sua discesa in campo Vittoria Ferdinandi è già riuscita a far parlare molto di sé. Solare, determinata e con le mani in pasta, proprio di chi si prende cura degli altri. Dopo anni di esperienze che l’hanno vista avvicinarsi alle persone in difficoltà ora è chiamata a prendersi cura della propria città. Lo fa senza timore, con convinzione e la freschezza dell’età. Del resto, i suoi 37 anni glielo permettono così come la sua caparbietà e coraggio. Idealista e concreta nello stesso tempo, capace di rispedire al mittente considerazioni strumentali. “E’ il tempo del coraggio”, ha esordito appena dopo aver accettato la candidatura. E il coraggio non sembra proprio mancarle. Per molti è la vera sorpresa di questa campagna elettorale, per altri è troppo a sinistra. C’è un pò di verità in entrambe le argomentazioni. Basta andare a vedere i commenti sulla sua pagina facebook: tanti giovani, gente comune, cittadini stanchi della politica, donne e uomini al di fuori degli schieramenti tradizionali. Accanto ad un Stefano Vinti scatenato si trovano tanti nomi e cognomi sconosciuti. E’ proprio questa la forza della Ferdinandi. “Sei l’espressione che restituisce a molti la speranza”, nota una donna; “Non voto più a Perugia ma ho già detto a casa per chi valga veramente la pena votare a questo giro”, scrive un ragazzo; “Sempre con freschezza di idee, passione, coscienza e attenzione alla città”, afferma una signora di una certa età; “Abbiamo bisogno del tuto coraggio e della tua energia”, fa sapere una donna di Ferro di Cavallo. Accanto ai commenti positivi c’è anche qualche raccomandazione e critica. Per ora, comunque, sono molte di più le note positive e un inizio così forse non se lo aspettava nemmeno lei. Basta tutto questo per vincere le elezioni ? L’entusiasmo sicuramente è l’ingrediente essenziale per provare a vincere e rinvigorisce un’alleanza che negli ultimi tempi ne ha perso. Da solo però non basta, soprattutto quando si tratta di recuperare voti  dall’altro schieramento. Il centrodestra a Perugia, come nel resto dell’Umbria e d’Italia, può ancora contare sul vento a favore e la distanza è ancora tanta. C’è da recuperare un consenso che negli ultimi anni si è spostato a destra, c’è da convincere chi da tempo non si reca più a votare e c’è una Perugia disorientata e sfiduciata. C’è poi una parte della società perugina, non poco rilevante, che ritiene  la sinistra lontana dai propri valori. Con tutti i limiti il centrodestra appare loro più credibile del centro sinistra. Su questo si misurerà la capacità della Ferdinandi di essere veramente competitiva. Soltanto se dimostrerà nei fatti di essere veramente inclusiva e riconoscere la ricchezza delle differenze potrà buttare il cuore oltre l’ostacolo.