Montefalco, Morici: “In campo con umiltà ed entusiasmo”

MONTEFALCO – Quello di lunedì scorso è stato definito da alcuni concittadini come il Consiglio Comunale più importante degli ultimi 10 anni di storia politica cittadina.

Subito dopo l’appello, il consigliere di minoranza Daniele Morici ha chiesto alla Presidente Paola Marzioli la parola: “abbiamo ravvisato alcune irregolarità di forma e di sostanza nella convocazione di questo consiglio” – ha detto.

Morici ha poi illustrato il contenuto di una dichiarazione che ha consegnato al Segretario Comunale per essere posta agli atti.

“Il Consiglio è stato convocato tardivamente (a soli 6 giorni dalle elezioni) senza rispettare la scadenza del 30 aprile prevista dall’art. 227 del TUEL per l’approvazione del rendiconto consuntivo e, fatto ancor più grave, senza mettere a disposizione dei Consiglieri i documenti dello schema di rendiconto e relativi allegati con almeno 20 giorni d’anticipo rispetto alla data di convocazione del Consiglio (come prevede la legge). […] Tale limite di 20 giorni ha un significato preciso: consentire ai membri del Consiglio di esercitare la loro fondamentale funzione di controllo sugli atti amministrativi, che costituisce il principale diritto e dovere di un Consigliere”.

Ma c’è di più: “Come si apprende da quanto pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Montefalco, lo schema di rendiconto e i relativi allegati sono stati approvati dalla Giunta in data 19 aprile 2019.  Ho presentato due richieste di accesso datate 30 aprile 2019 (prot. 5832/entrata) e 9 maggio 2019 (prot. 6282/entrata). In entrambi i casi chiedevo di avere lo schema di rendiconto e i relativi allegati (quelli presumibilmente approvati durante la Giunta del 19 aprile, da sottoporre al consiglio comunale del 20 maggio). In entrambi i casi, la risposta dell’amministrazione è stata che la documentazione non risultava ancora in essere, nella sua interezza. Com’è possibile che la Giunta, riunitasi in data 19 aprile, con assenti due componenti su cinque, tra cui lo stesso Assessore con delega al bilancio abbia deliberato su documenti che il 9 maggio non erano ancora stati elaborati?”

Il Consigliere Morici, avendo posto all’attenzione del segretario Comunale, simili incongruenze di forma e di sostanza, ha posto l’attenzione sull’impugnabilità delle deliberazioni del Consiglio Comunale del 20 maggio, convocato fuori tempo massimo e  non mettendo a disposizione dei Consiglieri la complessa e delicata documentazione relativa allo schema di rendiconto. Così facendo si è di fatto menomati i consiglieri della capacità di esercitare i loro diritti e doveri istituzionali di controllo.

Fatto questo atto politico, la minoranza ha comunque espresso la propria disponibilità a partecipare alla discussione relativa ai punti all’ordine del giorno.

Durante i lavori della seduta, i dati relativi allo stato finanziario dell’ente montefalchese, sono emersi in tutta la loro drammaticità: 1.617.672,16 € di disavanzo accertato, di cui 367.375,60 € sono la quota non recuperata nell’anno 2018, da ripianare applicandola al bilancio 2019. Ma anche la cassa del Comune di Montefalco al primo di gennaio stava a “0” avendo disponibilità di liquidità pari a “0”, sebbene abbia ricevuto nel 2018 anticipazioni di tesoreria non restituite per 1.204.285,20 €, che si sommano alla anticipazione concessa da anni dalla cassa depositi e prestiti (anch’essa non restituita) per 494.032,00 €. Ma non finisce qui: a febbraio 2019 questa amministrazione ha richiesto un mutuo per pagare debiti commerciali non onorati per oltre 600.000,00 €. La situazione appare davvero drammatica, perché oltre agli aggravi suddetti, il Comune ha accumulato ulteriori debiti insoluti: come quelli verso VUS di 770.000,00 €, per il mancato pagamento delle fatture relative al servizio di smaltimento rifiuti.

“Dove sono andati a finire i soldi della TARI versati dai cittadini?” ha chiesto l’opposizione, che ha fermamente condannato l’approccio palesemente “negazionista” della maggioranza: “di fronte a una situazione che appare così drammaticamente compromessa non è proprio il caso di minimizzare – afferma unanimemente l’opposizione – ma occorre una piena presa di responsabilità politica. È da irresponsabili pensare di poter risolvere i problemi di bilancio scaricandoli sulle spalle dei cittadini e della comunità locale, e cioè aumentando la TARI (+ 8 % per le famiglie e + 15 % per le imprese, come deliberato con il parere contrario della minoranza durante il Consiglio del 26 marzo 2019) e svendendo gli edifici delle ex-scuole frazionali di Turrita, San Luca e Fabbri (come varato dalla maggioranza il 16 aprile 2019). Il ripianamento del disavanzo e di tutti i debiti del Comune deve essere effettuato secondo giustizia, per esempio mostrando fermezza nel recupero di quella cospicua quota di tributi non riscossi che il Comune ha posto a residuo attivo”.

La parola “rendiconto” riferita a un bilancio comunale ha un significato molto chiaro: “rendere conto ai cittadini di come siano stati spesi i soldi pubblici”. La politica non può esimersi dal rendere conto e dallo spiegare con esattezza e trasparenza le ragioni che hanno condotto a una tale situazione.

In mezzo a questo mare di note negative, un dato positivo emerso dal Consiglio del 20 maggio c’è: il fatto che ad assistere vi fossero più di un centinaio di cittadini.

“Il Consiglio del 20 maggio per me – afferma il consigliere Morici – è stato un momento memorabile. Vedere tanti concittadini presenti in sala che con religioso silenzio e la massima compostezza hanno seguito la discussione mi ha riempito di soddisfazione. Credo che il dovere di chi si occupa di politica, a ogni livello, sia quello di portare all’interno delle istituzioni valori come l’impegno, il coraggio, la fermezza, nel rispetto supremo degli ideali di democrazia e di dialettico confronto. Chi sbaglia dovrebbe ammettere l’errore, fare un bagno d’umiltà e fare un passo indietro, lasciando agli altri l’onere e l’onore di prendere in carico la situazione. È per questo motivo che ho deciso di ricandidarmi al fianco di una persona di indubbia valenza politica, amministrativa e morale, come Vincenzo Riommi: non riesco proprio a immaginare un sindaco migliore di lui per amministrare Montefalco in questo momento di grande criticità, traghettando la città fuori da queste sabbie mobili. Abbiamo elaborato un programma di dieci punti, il primo dei quali è quello del risanamento. Ma è solo il punto di partenza: abbiamo in mente una città che si pone sfide ambiziose. Accrescere i servizi del turismo di qualità, per fare in modo che a Montefalco vi siano non solo più arrivi giornalieri, ma anche presenze durature. Occorre dotare la città di servizi sanitari e sociali adeguati, pensando alla costruzione di un nuovo centro direzionale dei servizi che non riteniamo debba essere localizzato nella struttura dell’ex ospedale, nonché ex convento francescano di Montefalco. Si tratta di una architettura iniziata nel Quattrocento. Per la sanità moderna occorre una struttura moderna: costa di meno e funziona meglio di un edificio storico restaurato/riadeguato. L’ex ospedale deve diventare la sede di un rilancio del centro storico e della città, dove creare servizi come spa, alta ristorazione, punto vendita con prodotti dell’artigianato locale, palestra, centro congressi, spazi commerciali e non più di una decina di camere di grande qualità. Questi servizi possono essere messi in rete con le strutture alberghiere e ricettive della città, per creare un vero e proprio albergo diffuso. Le attività devono essere messe in condizione di non farsi concorrenza tra di loro, ma sinergia. Importante anche il rilancio della socialità. Vogliamo una città in cui si torni a parlare: in questi anni abbiamo visto fin troppo bene come tentativi calati dall’alto di controllare l’associazionismo, abbiano di fatto soffocato la vita associativa cittadina. Per lavorare bene, occorre spazio d’azione e libertà. Noi siamo della parrocchia di chi crede che una persona che la pensi diversamente sia, prima di tutto, un’opportunità di confronto e di crescita. Ma occorre avere umiltà. Sono soltanto alcuni degli spunti di idee e valori su cui si basa la proposta programmatica del gruppo SiAmo Montefalco, per Vincenzo Riommi sindaco”.