Omicidio di Terni, resta in carcere il 60enne arrestato per l’omicidio del connazionale dopo una sparatoria

TERNI  – Resta in carcere il 60enne albanese Kujtim Beli, accusato dell’omicidio del connazionale Demir Hyseni, di 49 anni, ucciso due giorni fa a Terni a colpi di pistola. Il gip del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha convalidato il fermo dell’uomo, eseguito ieri dai Carabinieri nel porto di Bari, dove il 60enne si stava imbarcando per tornare in Albania.

Il giudice ha emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio volontario dichiarandosi poi incompetente per territorio e trasmettendo gli atti alla magistratura di Terni, titolare delle indagini sul delitto.

L’uomo era stato interrogato e ha negato di essere un assassino, fornendo un alibi dicendo che non era a Terni il giorno dell’omicidio, il 60enne albanese Kujtim Beli, fermato ieri nel porto di Bari dai Carabinieri con l’accusa di aver ucciso a colpi di pistola il suo connazionale Demir Hyseni di 49 anni. Le indagini sull’omicidio sono coordinate dalla Procura di Terni, ma l’interrogatorio di convalida del fermo si è celebrato a Bari, dove l’uomo è stato bloccato il 18 luglio mentre tentava di imbarcarsi per l’Albania, secondo gli investigatori per sfuggire alla cattura. Contro di lui ci sono soprattutto le testimonianze di moglie e figlia della vittima che dicono di averlo riconosciuto, e di una terza persona che ha dichiarato di averlo visto mente buttava la pistola in un cassonetto.

Movente del delitto, secondo l’accusa, sarebbe stato un litigio fra i due per via di una vecchia relazione sentimentale tra la vittima e la moglie dell’indagato, che ora vive in Germania con i figli. Dinanzi al gip del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli e al pm Marcello Quercia, il 60enne, difeso dall’avvocato Francesco Colonna, ha negato di aver ucciso il connazionale. Ha detto di non avere alcun motivo di risentimento nei suoi confronti anche perché è ormai da anni separato dalla moglie. Ha spiegato, inoltre, che quel giorno si trovava a Padova per lavoro e non a Terni e che ieri era a Bari non per fuggire ma per tornare a casa in Albania. Il giudice si è riservato la decisione e depositerà nelle prossime ore il provvedimento di convalida del fermo ed eventuale conferma della misura cautelare in carcere.

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