Ast , il Ministro Patuanelli: ” Marcegaglia e Arvedi sono interessati ma anche altri player internazionali”.

Giornata importante per il futuro della siderurgia oggi alla Camera dei Deputati. Dai banchi del Governo il Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli è intervenuto, con una informativa abbastanza articolata , sulla produzione in Italia di acciaio che dopo l’emergenza sanitaria registra un meno 40%, rispetto al meno 6 su base mondiale. Naturalmente c’era attesa per conoscere il futuro dell’ Ast di Terni dopo la decisione di ThyssenKrupp  di ridefinire la strategia del gruppo , a cominciare dalla ricerca di partnership o vendita della fabbrica di acciaio di Terni. L’intervento del Ministro Patuanelli è stato, da questo punto di vista, concreto e preciso, sia pure con la prudenza che una questione così complessa impone. “Ritengo che ci siano almeno due soggetti, e ne abbiamo contezza fattuale, che sono interessati storicamente ad Ast, che sono il gruppo Marcegaglia e il gruppo Arvedi. Credo che potrebbe esserci anche l’interessamento di altri player internazionali “, così ha commentato il rappresentante del Governo alla Camera. ” Ritengo però – ha aggiunto Patuanelli –  che la presenza di player italiani sia la garanzia di non trovarci poi con imprenditori che promettono investimenti nel nostro paese e poi cercano di chiudere gli stabilimenti e arretrare le loro posizioni”. Sembra chiaro il messaggio del Ministro: si punta su un gruppo italiano. Il Ministro dello sviluppo economico si è soffermato ancora sul ruolo dello stabilimento di viale Brin: ” Quello di Terni – ha detto Patuanelli – è un importante impianto, per il quale oggi si pone il problema di un nuovo assetto societario. Già due anni fa delle cordate italiane erano pronte, poi Thyssen ha arretrato dicendo di non avere più intenzione di vendere. Oggi dobbiamo attendere le mosse che la proprietà vorrà fare, se la cessione sarà totale o parziale. L’interlocuzione è proseguita anche in questi giorni con l’amministratore delegato di Ast, che ha confermato il piano industriale da 60 milioni di euro di investimenti nel biennio e gli obiettivi del piano. Il crollo molto forte del mercato ha colpito meno incisivamente gli acciai speciali, per cui la flessione è stata meno importante”.  Ma indipendentemente dalla vicenda ternana per il Ministro ” occorre un piano strategico per la siderurgia, che definisca il fabbisogno di acciaio nel paese. Serve un rilancio del settore, una radicale ristrutturazione, che ne aumenti competitività e qualità “. Proprio per questo Patuanelli considera necessario che ” il Governo accompagni l’impresa privata con interventi dello Stato a tutela dell’ambiente e della sicurezza”. La strada non è semplice ma il Governo punta a due obiettivi: favorire la soluzione italiana e accompagnarla negli investimenti, magari attraverso un intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Oggi pomeriggio il Ministro ha convocato in call i parlamentari umbri mentre domani i sindacati territoriali dei metalmeccanici si confronteranno con la Regione, prima del confronto di giovedì mattina al Ministero dello sviluppo economico. Incontro al quale, oltre ai sindacati e alle istituzioni locali, è stata invitata l’azienda.