Umbria Jazz 17, Jamie Cullum ritorna al Santa Giuliana
Jamie Cullum, musicista londinese di matrice pop jazz e non solo, ha dato prova, sul palco del Santa Giuliana di quanto sia grande il suo talento. Tenendo conto della sua giovane età – è del ’79 – questo ne aumenta ancora di più il valore. Mancava dai palchi di Umbria Jazz da dieci anni, il suo ritorno è stato all’altezza delle sue capacità. Da sempre si ispira a mostri sacri del jazz, specialmente Herbie Hancock e Miles Davis. Eppure questo non gli impedisce, e all’Arena lo ha ampiamente dimostrato, di esprimere venature pop nelle sue proposte. Jamie ha più volte dichiarato “che se un’idea gli viene, la devi prendere al volo e sfruttarla subito”, a prescindere da quale genere questa ricalchi. “When I get famous”; “Everything you didn’t do”; “Pure Imagination”; “Get a Hold of Yourself” sono solo alcuni dei brani che ha proposto il “folletto” di Londra.
Dando prova che, come in una società come la nostra, anche la musica deve sapersi adattare alle nuove esigenze che passano attraverso tecnologie, velocità e l’essere sempre pronti a catturare gli stimoli che arrivano dal vivo, l’artista inglese è, dunque, riuscito ad irrorare le proprie composizioni con eclettica creatività, unendo ballate intense ed intimiste ad allegri e travolgenti beat boxing.
Una notte magica, quindi, per un concerto, forse, unico e irripetibile. Jamie Cullum ha inondato ieri sera i cielo stellato del Santa Giuliana con musica pop, jazz and soul entusiasmando e interagendo, come sempre fa, con chi sceglie di andarlo ad ascoltare e vedere. Lui, che ha venduto oltre 10 milioni di dischi in tutto il mondo, è apparso persona semplice e disponibile. Disponibile a tal punto che, a differenza delle grandi star del jazz americano, ha dato la possibilità a cameraman e fotografi di registrare e fotografare senza grossi limiti. Un vero professionista, umile e grande allo stesso tempo.