DIS…CORSIVO. FARSI PUBBLICITA’

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Non so chi fra i due si sia fatto più pubblicità: se i ladri, cioè, o i titolari dell’agriturismo. Ma entrambi i soggetti, se solo lo potessero, si farebbero una pubblicità enorme rendendo comunicabile la notizia, che viene da Spoleto, secondo cui una coppia di ladri sarebbe penetrata in un agriturismo e avrebbe avuto il sangue freddo di nobilitare letto e lenzuola con un amplesso dopo avere verificato che, in quella stanza, altro non c’era da rubare.

Naturalmente, non possono venire allo scoperto né i ladri né i titolari dell’agriturismo, ma, se lo potessero, i primi diventerebbero degli idoli di Fb e Twitter e i secondi potrebbero vantare un argomento pubblicitario che nessuna agenzia avrebbe mai potuto scovare, del tipo: da noi c’è così tanto relax che anche due ladri hanno tutto l’agio di rilassarsi e fare all’amore.
Che peccato, però, che nessuno possa intervenire sull’argomento, dare pubblicamente la sua versione, arricchire di particolari la curiosità del pubblico e investire in immagine ciò che, sia per i ladri sia per i proprietari, è stato, per diverse ragioni, un danno!
Solo una mente da romanziere, e neppure subito ma fra qualche tempo, potrebbe riuscire a tanto, a immagazinare, cioè, l’episodio e a farlo invecchiare quel tanto che basta per restituirlo in un racconto dedicato a questa sonnolenta provincia, nella quale sembra che non accade mai niente.
Purtroppo, chi esce sconfitto e perdente è, dal punto di vista dell’uso di questo straordinario fatto, la comunicazione corrente della nostra regione, stampata o web che sia. Questo sì che sarebbe stato un fatto da isolare rispetto al grigiore della cronaca politica e delle veline di mostre ed eventi che caratterizza la nostra regione! Invece no, non si è provata curiosità per un fatto così inconsueto come quello di una coppia di ladri dal sangue freddissimo per l’audacia dello scasso e caldissimo per l’ardore dell’amplesso.
A me, di fronte a questa notizia, viene di porre una domanda: non è forse possibile cominciare a raccontare l’Umbria a partire da un fatto così marginale ma anche, nello stesso tempo, così singolare, come quello accaduto a Spoleto?
Se il giornalismo, però, non serve a far sognare la mente dei lettori, magari osando anche andare oltre il lecito e il seminato, che cosa ci spiegherà di quello che accade intorno a noi?

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