Dis…corsivo. Siamo ancora campagna

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Se due rapinatori, provenienti da Roma a Narni, escogitano, per sfuggire alla possibile cattura, di essere venuti da noi per una sana giornata di pesca al fiume, siamo ancora campagna, abbiamo campagna da vendere.

Dobbiamo francamente ricrederci di essere quella regione ormai irriconoscibile nei suoi tratti contadini e artigianali. Questa fisionomia ci appartiene nel profondo, possiamo mutare antropologicamente quanto ci pare, ma se agli occhi di due ladri provenienti dalla metropoli sembriamo ancora una terra dalle acque fresche e incontaminate, il vantaggio promozionale indotto un suo valore ce l’ha.

Tempo fa fece notizia il fatto che due ladri, un uomo e una donna, entrati in un resort umbro credo dalle parti di Spoleto, sopraffatti dalla bellezza del posto e dal suo charme si fermarono “semplicemente” per passare una notte d’amore sul gran letto della struttura ricettiva.

Questa è stata, indubbiamente, una bella pubblicità per l’intera regione, ma peccato che nessuno abbia voluto – o potuto – riprendere quel filo promozionale dentro una coerente campagna di valorizzazione del fascino dell’accoglienza umbra.

Un po’ meno poetica, ma dotata di un suo indubbio colore, è la stessa vicenda di cronaca nera accaduta ieri ai due rapinatori di una banca di Narni.

Sia i ladri-amanti, però, sia i rapinatori-pescatori ci fanno riscoprire, in fondo, un’Umbria che credevamo di avere perso o, per lo meno, con la quale eravamo tanto in confidenza da non accorgerci più del suo virgineo stato ambientale e naturale.

Cerchiamo, molto spesso, immagini patinate e icone ricercate per dire la stessa cosa che potremmo dire partendo da fatti cronaca nera che, in ogni caso, siano incruenti, vadano, come si dice, a finire bene.

I due casi sui quali mi sono soffermato oggi hanno avuto, indubbiamente, un lieto fine e per questo ne possiamo parlare liberamente, cercando di ricavarne qualche simbolico vantaggio promozionale. Non avrei mai osato, di fronte a un minimo accenno di sangue e di violenza, spingermi su un terreno così delicato posto fra cronaca e riflessione di costume.

Ma, per come si sono svolti i fatti di questa comica e tenera cronaca nera narnese, valeva e vale la pena prendere atto del potere disarmante, letteralmente disarmante, che questa regione ha nei confronti dei suoi ospiti.

Fermo restando che, nel caso dei due rapinatori-pescatori venuti da Roma a Narni, bisogna ringraziare le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto, ben coordinato e attuato, c’è pur sempre da concludere che a neutralizzare il malaffare di due rapinatori è stata la natura umbra, alla quale i due malviventi – simulando una giornata di pesca – pensavano di confidare la loro via di fuga.

Ha ragione, insomma, lo slogan della campagna pubblicitaria ideata dal Gal Alta Umbria: “Umbria, lasciati sorprendere”. Da noi, soli i ladri cercano, infatti, di non lasciarsi sorprendere, ma spesso, per fortuna, non ci riescono proprio.

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