Io, garante delle Istituzioni umbre

di Donatella Porzi

Sono una donna del PD, appartengo a questa comunità politica dal 2007, ossia da quando nacque questo partito, presentato nella sua idea iniziale per la prima volta sullo sfondo di Spello, di fronte alle nostre colline umbre dal segretario di allora Walter Veltroni. Dunque mi onoro, a maggior ragione da umbra, di essere stata uno dei fondatori di questo partito. A testa alta e con orgoglio, ben consapevole di cosa ciò voglia dire. Di quante fatiche, speranze, auspici quella scelta storica, insomma, sia stata carica.

Su questa base, quindi, sarei ben tentata di proporre le mie riflessioni come esponente del Pd in relazione a quanto accaduto e a come questa fase di straordinarietà è stata gestita a livello politico. 

Tuttavia so bene che sarebbe un errore cedere a questa tentazione perché vorrebbe dire anteporre il partito alle istituzioni. Le mie passioni di militante al mio dovere istituzionale di rappresentante. 

Invece, proprio in questo momento, certamente molto più di altri, io sono chiamata invece ad essere il garante delle istituzioni umbre, presidente della sua Assemblea legislativa, cuore delle volontà democratiche dei cittadini, delle loro speranze e delle loro aspirazioni. 

Ben salda, insomma, nel garantire a tutti gli umbri certezza istituzionale, equilibrio, responsabilità e soprattutto, attraverso il rispetto delle regole, la garanzia di espletare un dibattito adeguato, cioè capace di dare spazio e voce a quanti vorranno intervenire per esprimere la propria posizione.

È mio compito, insomma, mostrare agli umbri prima che alla politica umbra la possibilità di un confronto politico denso e consapevole che rischia invece, inevitabilmente, di perdersi e di confondere i cittadini, soprattutto nella cacofonia delle due campagne elettorali nelle quali siamo immersi, quella che riguarda 63 comuni della nostra regione e quella per elezioni europee di portata storica.

Per questa ragione, da Presidente dell’Assemblea regionale mi sto impegnando, nonostante le inevitabili critiche, per garantire a tutti, senza strumentalizzare né in un senso né nell’altro, con adeguatezza, buon senso e trasparenza, quello che gli umbri, in una fase così complessa si meritano, ossia un’Assemblea legislativa che, nelle asprezze delle valutazioni di ciascun gruppo politico, sia e rimanga innanzitutto il luogo principale nel quale si possa esprimere al meglio, con la maggiore chiarezza e trasparenza, anche sulle scelte fatte, il confronto politico democratico che questa terra bellissima si merita.