LA SETTIMANA DEL PROFESSOR AFFABILE

Un noto professionista di Perugia, con l’intenzione di fare il punto domenicalmente sulla situazione politica umbra, ci ha inviato un primo saggio del tipo di nota che, a commento della settimana trascorsa, intende realizzare per Umbria Domani.

Con lui abbiamo convenuto di riservargli la discrezione del caso e abbiamo coniato un nome e cognome della sua presenza “de plume”: Umberto Giorgio Affabile, con l'augurio che la sua affabilità di fondo svelenisca gli animi senza addormentare la passione politica.

di Umberto Giorgio Affabile / Ho l'impressione, da quanto è successo nella passata settimana, che il fronte di centro-sinistra dia abbastanza per scontato il successo della candidatura di Catiuscia Marini: tutto quello che si muove intorno a Tsipras, l'entrata in scena di “A sinistra”, lo stesso movimentismo promesso da Leonelli sono il segno di un andare a briglie sciolte, perché, come si dice, “tanto ce lo possiamo permettere”. È, un po', la ricaduta, a livello locale, del clima da orizzonte ricompattato che aleggia sul Pd nazionale. Le intemperanze, anche di molta sinistra, sui banchi di Montecitorio, il comportamento della sinistra dem durante i lavori parlamentari andati avanti senza gli stuoli degli aventiniani, sono la cornice nazionale di una riscossa locale che, meglio che in Umbria, non potrebbe avere un suo ideale laboratorio.
La presidentessa incassa e preferisce far pesare il ruolo istituzionale: per lei dovrebbero parlare le cifre dell'approvazione, da parte della Commissione europea, del Programma Operativo Regionale, in sostanza ben 365 milioni di euro per lavorare a fondo sullo sviluppo regionale. Sembra, inoltre, che la giunta regionale stia per incassare un po' di consenso anche dalla partita della riallocazione di funzioni, personale e risorse delle due Province. Il tempo, perlomeno, dell'assalto dei provinciali al Palazzo d'inverno dei Donini la Marini se lo è lasciato alle spalle.
Il centrodestra risente anch'esso del mutato scenario nazionale: il “fratello d'Italia” Lignai Marchesani ha finito per lasciarsi catturare definitivamente da Claudio Rcci, che, peraltro, era stato bravo a individuare, per suo conto, un riavvicinamento tra Forza Italia e la Lega prima ancora dell'affaire Mattarella. Anche a Ricci i sondaggi non dovrebbero andare male, se ha osato dare il suo patrocinio e la piazza del Comune di Assisi a Omphalos per il San Valentino di Arcigay e Arcilesbica di Perugia, sfidando un accigliato commento del suo vescovo Sorrentino.
Molto turbolenta è stata l'atmosfera all'nterno del M5S, ma qui in Umbria, alla fine, il Movimento si è dimostrato più realista del re, più grillino di Grillo in persona, se è vero che lo stesso leader ha voluto dare il placet telefonico alla candidatura, contestata da vari transfughi, della prescelta dal Movimento per la presidenza della Regione, Laura Alunni.
In attesa delle elezioni, si assiste a un curioso ricomporsi del puzzle umbro di uffici e servizi: mentre 15 uffici postali in tutta la regione sono dati in chiusura e la Regione non si lascia sfuggire l'occasione (Paparelli dixit) di dichiararsi “disponibile a mettere a disposizione il proprio patrimonio immobiliare pur di scongiurare la chiusura degli uffici periferici di Poste italiane in Umbria”, a Città di Castello fervono i lavori per adibire il Palazzo del Podestà a centro polifunzionale della Provincia, a sede dei settori finanziario e urbanistico del Comune e del Giudice di pace. Della serie: l'emergenza “postale” sembra più preoccupante di quella “provinciale”.
Sul fronte sindacale, allarmano vistosamente la Sangemini Fruit e la Pasta Julia di Spello, mentre una notizia originale fa riflettere sul clima relativamente più disteso che si è instaurato all'Ast di Terni: molto italianamente, la bandiera tedesca esposta per salutare una delegazione della Thyssenkrupp è stata rimossa in maniera eclatante e al suo posto è tornato il tricolore: anche i sindacati hanno riscoperto una patria?
Fra le amministrazioni comunali, invece, va molto di moda l'affidamento dei lavori di pubblica utilità per il verde ad associazioni in grado di cooperare volontariamente al recupero di risorse ed energie in favore degli esangui casse comunali: dopo Romizi a Perugia con il boy scout, si è fatto avanti Rossini a Todi, presente il vescovo Tuzia, con i rifugiati e richiedenti asilo ospitati all'Istituto Arti gianelli Crispolti.
Un verde d'altura, per rimanere in argomento, fa indignare il Comune di Castiglione del lago, il solo, in tutta l'area del Trasimeno, a essere stato individuato, insieme con Paciano, come “parzialmente montano” e dunque a dover trasformarsi in esattore, per lo Stato, dell'Imu agricola.
Dalle colline alle acque del Lago la politica ci torna, nell'area del Trasimeno, per l'ispezione condotta sull'emissario ottocentesco del Lago, che corre parallelo al suo predecessore del Quattrocento. La Provincia, finendo il suo corso, lascia un Lago in grande abbondanza d'acqua - che fortuna la pioggia! - tanto che si deve far fuoriuscire un centimetro di liquido ogni due giorni attraverso l'emissario. E così tutti i sindaci del Lago, Castiglione compreso, dovranno cominciare a dare esempio di area vasta incontrandosi intorno a un Tavolo tecnico utile tenere in vita l'esautore, anche sotto il profilo di manufatto culturalmente di grande pregio.
Tra le città, sembra molto attiva e al centro delle cronache Foligno, tra l' “ereditarietà” del titolo principesco di patron della Quintana (Metelli è al quinto mandato), la kermesse di scherma, la Festa della scienza e della filosofia, l'ex ospedale, il nuovo ospedale con il chirurgo Mariani al suo posto, i grossi numeri per l'investimento nel Coworking. Della questione dei vigili urbani non si parla più, mentre, purtroppo, si registra il rinvio a giudizio di una folignate illustre, Maria Rita Lorenzetti, per l'inchiesta Tav, dove Tav non sta per tavolo tecnico di qualcosa, ma per treni ad alta velocità.
Un tavolo vero e proprio, invece, è tornato riunirsi proprio ieri, a Perugia. Oggetto: il patto per la sicurezza del capoluogo. “La bellezza delle istituzioni sta nel fatto che ci si ritrova tutti sullo stesso tavolo, senza distinzioni politiche, mettendo al primo posto il bene della città”, ha detto il Sottosegretario agli Interni Gianpiero Bocci.
Per Perugia, nell'occasione, è stato auspicato un “salto di qualità”, che invero sono in molti ad attendersi, sperando che coincida, per la città, con le sorti calcistiche del Grifo - da un lato - e per la Regione con una Giunta, la prossima, a poter fare da contraltare alla maggioranza di Palazzo dei Priori - dall'altro.
Altrimenti avremmo, tra il Colle del Sole e il Colle Landone, un unico colore a governare Perugia, che non sarebbe rosso e non farebbe augurabilmente invocare le “distinzioni politiche” oggi ancora, per fortuna, esistenti, posto, però, che il colore diverso da quello del Palazzo dei Priori nessuno ha detto che debba essere per forza dominato dal redivivo rosso di Renato Locchi e compagni.

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