L’improvviso ‘’ruggito del topo’’. Il mite (almeno televisivamente) Andrea Orlando di colpo si candida alla Segreteria del Pd e tira fuori inattese unghie dialettiche.

Adesso anche l’Orlando (Andrea) è diventato…. furioso. L’ex Pci, da qualche anno Ministro della Giustizia, da ieri ha rinunciato al linguaggio pacato, quasi prodiano, che ha caratterizzato le sue pubbliche sortite. Subito dopo aver annunciato la candidatura per la Segreteria del Pd ha tirato fuori dal cassetto il frasario dei…combattenti in politica, distribuendo aggettivi, tutt’altro che affettuosi, sia a Matteo Renzi, sia a Michele Emiliano che, assieme a lui, corrono per la Segreteria piddina. Una volta a Sinistra, di fronte a personaggi apparentemente miti che d’improvviso tiravano fuori le unghie, si diceva che emettessero ‘’il ruggito del topo’’.

Ora il Ministro Orlando, ligure di buone maniere, sfodera la grintaccia che a noi, teleutenti e lettori di giornali, suscita francamente una certa sorpresa. Ce lo aspettavamo più salottiero, più garbato anche con gli avversari. Invece eccoli qui, pronto a dire pane al pane e vino al vino. Pochi giorni fa aveva cercato (sostenne) di evitare il Congresso immediato per far posto ad un’adeguata e lunga Conferenza programmatica sull’essenza e sugli intenti del Partito. Fallita questa iniziativa (per molti versi lodevole) ha indugiato meno di una settimana, poi, di colpo, è andato sul litorale romano ed annunciato la…discesa in campo. Prima però- da giovanotto (48 anni) di buone maniere, ha tlefonato in California ed ha avvertito Matteo Renzi: ‘’Guarda che cercherò di soffiarti la poltrona’’. E pare che il Segretario appena dimessosi gli abbia augurato ‘’Buona fortuna’’. Così come si fa fra due pugile che hanno intenzione di ‘’sbranarsi’’.

Ora incombe una domanda: Orlando è…furioso per iniziativa autonoma e personale, è furoreggia in nome e per conto di altri? E, semmai, di quanti altri? Secondo le primissime cronache al suo fianco ci sarebbero nomi pesanti di livello nazionale e di livello umbro. Ulteriore interrogativo: allora questo Congresso sarà ‘’contendibile’’come qualcuno fra i big aveva auspicato? I renziani rispondono in coro: ‘’Oggi come oggi Matteo è inaffondabile’’.

RINGHIO

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