L’incontro del Papa con i giornalisti: accorati inviti ad onorare un mestiere che è ‘’responsabilità, rispetto e amore per la verità’’. Per il Santo Padre è anche ‘’una missione’’.

‘’L’amore per la verità, il senso della professionalità, il rispetto della dignità umana’’: i tre cardini professionali proposti da Papa Francesco ai giornalisti italiani ricevuti nella Sala Clementina del Vaticano.

Richiami forti e vibranti rivolti a chi affronta un mestiere che- ha rilevato il Santo Padre- ‘’avendo tanta influenza fra le genti, impone una grande responsabilità’’.

Accorate le sollecitazioni del Pontefice. Autentici moniti, se vogliamo: ‘’Cari giornalisti, siete la colonna portante di una società libera e generalista: non dimenticate mai i vostri diritti, ma ricordatevi anche di onorare sempre i vostri doveri. La verità va cercata col lavoro: bisogna viverla e testimoniarla: usate le parole giuste, siate onesti con voi stessi e con gli altri’’.

Certo, il Papa non ha esitato a riflettere sulle autentiche difficoltà che, in un mondo ogni giorno più complesso e intricato, contrastano lo sforzo sincero di attingere la verità: ‘’So che ci sono sfumature negli avvenimenti, so che le dinamiche non sono sempre distintamente chiare; ma so anche quanto sia fondamentale cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità dei fatti’’.

Valutazioni ad ampio spettro, non solo solenni richiami o, se vogliamo, implicite amichevoli tirate d’orecchio indirizzate ad un uditorio che costantemente, nell’impegno del mestiere, si trova a misurarsi con due fondamentali interrogativi: cosa fare di fronte ad un evento o al coinvolgimento di una persona? Come farlo?

Le indicazioni proposte dal Papa sono nette, testimoniano la missione che Bergoglio interpreta fin da quando, appena sacerdote, volle immergersi fra gli ultimi delle periferie argentine: ‘’Al di là dei Codici deontologici che illuminano il vostro lavoro, cercate di avvertire il compito, direi la vocazione, di far crescere la dimensione sociale dell’uomo, abbiate a cuore uno degli architravi di una società democratica anche perché, purtroppo, c’è sempre chi tenta di ignorare il decoro che si deve agli uomini, a tutti gli uomini’’.

Particolare è stata l’insistenza sulla dignità che va riconosciuta alle persone: ‘’Voi giornalisti operate fra sentimenti, emozioni, vite individuali. Rammentate ogni volta che si può uccidere con la lingua e con gli scritti. La vostra voce può raggiungere tutti. L’esistenza di una persona ingiustamente diffamata può essere distrutta per sempre. Certo- ha aggiunto con consapevole spirito di analisi- la critica talora non solo è giusta, ma è perfino indispensabile, ma non usatela come arma di distruzione’’.

Infine gli auspici: ‘’Vorrei un giornalismo strumento di costruzione, libero dalla tentazione di fomentare lo scontro. Non c’è conflitto che non possa essere risolto da donne e uomini di buona volontà. Io pregherò per voi, ma voi, per favore, pregate per me!’’.

L’incontro, molto coinvolgente, si è concluso con decine e decine di faccia a faccia: una stretta di mano, un sorriso e una buona parola ad ogni giornalista. Sempre con lo sguardo allegro e disponibile. Ricordi da incasellare per ravvivare la riflessione: umana e professionale.

Gianfranco Ricci

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