Ma è vero, come dicono alcuni sondaggisti, che, in percentuale, il gradimento pubblico di Renzi è molto superiore a quello del Pd? Napoli e Roma duri banchi di prova

Ma davvero Renzi e il Pd sono due realtà tanto diverse da risultare perfino contrapposte?

Le vicende disastrose di Roma e Napoli hanno dato linfa agli esperti di numeri che stanno tuonando in termini molto significativi. Dichiarano, quasi all’unisono: ‘’I sondaggi odierni rivelano che il gradimento di Matteo Renzi registra percentuali superiori a quelle del Pd che, invece, è straordinariamente limitato’’. Osserva un politologo che in genere gode di buon credito: ‘’Se a Napoli si andasse a votare domani il Pd rischierebbe di non andare neppure al ballottaggio. E anche a Roma c erte disastrose ipotesi appaiono abbastanza fondate’’.

A Napoli, mentre la nave pidiina mostra falle vistose, riemerge perfino il nome di Bassolino, prima vituperato ed ora rivissuto come l’’’usato sicuro’’.

Ma se tutte queste considerazioni sono in qualche modo vere, il Pd , almeno in alcuni grandi territori , per restare a galla potrebbe attaccarsi soltanto alla ‘’ciambella Renzi’’?

Osserva un renziano di sicura fede come Ermini, parlamentare espresso dalla Toscana: ‘’E’ vero che in diverse parti d’Italia il nostro partito marcia con un passo diverso da quello di Matteo, però teniamo conto che la segreteria nazionale di Renzi non ha ancora neppure due anni di vita. Ci vuole un po’ più di tempo per riorganizzare un partito più percepibile dai territori e per mettere in campo persone che siano davvero maggiormente in linea con il nuovo modo di essere e di proporsi del Pd’’.

Con un’interpretazione vagamente elastica sarebbe come dire che se Renzi è definito, il Pd,

in parecchie fette d’Italia resta ancora da completare.

Buon lavoro, e in fretta, perché fra sette mesi si andrà alle urne in alcune importantissime città considerate colonne portanti del Paese.

RINGHIO

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