MATTEO RENZI, UN ‘’RITORNO’’ SULLA GRANDE SCENA CHE PROMETTE O MINACCIA RIVOLUZIONARIE SOLUZIONI

‘’Non sono un vigliacco, quindi rimango in campo’’: con l’intervista rilasciata a ‘’Repubblica’’ Matteo Renzi ha chiarito definitivamente che non hanno più modo di esistere i timori di chi aveva tremato e, d’altro canto, che non devono illudersi quelli che speravano di essersene liberati.
No, no, l’ex Presidente del Consiglio vuol tornare sulla grande scena con la grinta dirompente che ha caratterizzato i suoi trenta mesi di governo. Vuole risalire in fretta la corrente e non ha la minima intenzione di stare sulla riva del fiume con animo paziente e tollerante. Vuole plasmare il Pd secondo criteri di indiscutibile efficienza. Di certo non ha voglia di porgere l’altra guancia. L’uomo è agguerrito come prima, più di prima. E’ animato da una comprensibile ansia di rivincita. Pensa di ‘’fare chiarezza’’ all’interno del proprio partito, ma non evita di sparare sugli avversari esterni, sia quelli veramente insidiosi (i % Stelle), sia i meno puntuti (il centrodestra sbriciolicchiato). Dei Grillini cerca di liberarsi contestandogli di essere l’avventuroso esito di un algoritmo.
Insomma sta scaldando i muscoli, convinto di poter (o dover?) tornare in partita al più presto. Manifesta la convinzione di potersi riaffermare per la Segreteria del Pd e di capitanare, quindi, la campagna elettorale che condurrà alle elezioni del prossimo Parlamento.
Ha 42 anni e le energie rinvigorite dalla recente delusione: quindi è grintosamente pronto a scrivere le pagine del ‘’Matteo, atto secondo’’. Lo attendono in tanti: alcuni auspicando, altri manifestando rinnovata perplessità.
Comunque, su entrambi i fronti, il ‘’ritorno’’ è tutto da vivere con adeguata attenzione.
RINGHIO

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